Dopo tre libri ironici e divertenti, ecco un libro duro e affilato come la lama di un rasoio
Da dove sono nate l’idea e l’urgenza di raccontare questa storia?
Il bisogno di ritornare sulle dark sides che informano l’agire umano, indagare sui processi che guidano la scelta del male. Avere nuovamente a che fare con personaggi senza redenzione, programmati per sbagliare con dolo.
Nel mio commento, ho fatto riferimento a “meno di zero” di Ellis. Questo era uno dei modelli per il tipo di scrittura o ne avevi altri?
Easton Ellis rimane un modello a prescindere, anche la mia scrittura è interessata alla malvagità che si nasconde dietro le persone di successo, quelli che apparentemente non avrebbero nessuna necessità di aderire al lato oscuro. Non l’unico, ma sicuramente il più influente.
Quanto è stato difficile scrivere “in sottrazione”, togliendo cioè tutto il superfluo, anche a livello linguistico e sintattico, per lasciare solo l’essenziale?
Il lavoro è stato lungo e concertato con la mia editor. Seguendo modalità carveriane, l’obiettivo è stato togliere tutto quello che non serviva e che faceva inutilmente zavorra. Oramai per me è una modalità operativa, una filosofia di scrittura. Con il passare del tempo mi costa sempre meno fatica.
Ludovica è un personaggio difficile, risulta odiosa da subito. È stato complicato tratteggiarla?
No, mi ci sono trovato subito a mio agio. Bellissima, intelligente, ricchissima. L’unica cosa che non riesce ad avere è qualcosa che appaghi la sua noia esistenziale. E quindi la sfida con il pericolo, le sfide a tasso di rischio sempre più alto. LE SIAMESI è la storia di un sabato sera adrenalinico che diventa una discesa agli inferi.
A parte risultare antipatica, Ludovica pare incarnare il vuoto assoluto di emozioni farcito però di belle parole e concetti filosofici fini a se stessi, anche se poi si scopre che alle spalle ha una famiglia assente o almeno troppo presa da altro.
Quanto i comportamenti dei figli sono sempre colpa dei genitori?
LE SIAMESI non ha ambizioni sociologiche, non vuole dare giudizi e nemmeno puntare il dito contro una generazione o quelle che l’hanno preceduta. Mi interessava fotografare mondi che non dialogano, che parlano lingue diverse e non sono interessate a trovare quell’esperanto che permetterebbe loro di comunicare.
Il rapporto coi genitori era presente anche in Kamasutra Kevin…
Dalla parte di un adolescente che ha una maturità non riconosciuta, tanto da essere classificato come nerd. Non compreso dai coetanei ma nemmeno apprezzato da genitori e insegnanti. Diciassettenne con tutto il mondo contro.
Credi che la generazione dei genitori degli adolescenti di oggi sia troppo presa dal proprio egoismo e dal cercare di essere loro stessi sempre adolescenti?
Sappiamo invecchiare?
Uno dei temi che hanno sempre contraddistinto i miei personaggi è il rifiuto dell’età adulta, la paura di invecchiare. Chiaro che essere sempre connessi, fotografati, ripresi ha minato la nostra autostima nell’età senile. Apparire giovani, tonici e vincenti. Chi non lo vorrebbe?
L’assoluta noncuranza delle conseguenze delle proprie azioni, la superficialità dei comportamenti, la noia, sono tutte piaghe dei nostri giorni?
In un mondo perennemente online, manca la vera comunicazione?
Faccio fatica a definire il mondo contemporaneo, e non credo nemmeno che sia compito dello scrittore dare risposte e definizioni. I nativi digitali, gli under 20, sono degli UFO per chi ha più di quarant’anni, hanno linguaggi e codici che fatichiamo a decodificare. La superficialità però non riguarda solo loro, anche gli adulti hanno aderito al culto dell’effimero, la tecnologia causa addiction pericolose che sostituiscono l’intelligenza neuronale con quella artificiale. Siamo certi che molti genitori non passino più tempo connessi di un adolescente?
Come sarà il prossimo libro di Berselli? Nero come la notte o gioioso e irriverente
Una commedia nera, al novanta per cento. Sto definendo adesso le varie linee di ispirazione, inizierò a lavorarci a gennaio, e non uscirà prima del 2019. Mi piace prendermela comoda, scrivere con calma e rifinire di cesello.
Milanonera ringrazia Alessandro Berselli per la disponibilità.
L’appuntamento con Alessandro Berselli e Le Siamesi è a Suzzara (mn) al Festival Nebbiagialla
2/4 febbraio.
Tutte le info al link Nebbiagialla