Dell’uscita di “Johnny Pio” hanno parlato diffusamente i media della Svizzera Italiana, sia per la notorietà dell’autore, Matteo Pelli (presentatore televisivo di un gioco a quiz e di un programma dedicato alla cucina in onda sulla RTSI) che per la prefazione della cantante Mina, che dopo aver letto la prima stesura del libro aveva incoraggiato l’autore a cercare un editore per pubblicarlo. Anche Vanity Fair ha dedicato un servizio di due pagine a Matteo Pelli prima dell’uscita del libro e dopo le affollatissime presentazioni di Bellinzona, Locarno e Mendrisio il libro sta suscitando interesse anche in Italia.
Johnny Pio è un trentenne dal nome un po’ buffo, con quel “Pio” per ricordare che è nato la domenica di Pasqua, con una vita agiata grazie all’aver disegnato un marchio per un’automobile e senza altri problemi se non quello di organizzare cene a casa sua dove cucina per gli amici. Pensieri in libertà nella prima parte del libro in sintonia con lo stile di vita e la spensieratezza del protagonista, ma quando i soldi finiscono e Johnny Pio deve far diventare la passione professione, anche lo stile narrativo si fa più serio e strutturato in sintonia con la trasformazione del protagonista che ha saputo dare una svolta costruttiva alla sua vita.
In appendice le divertenti ricette di Teo Maria (Matteo Pisciotta, chef dell’Osteria del Sass di Besozzo), nate cercando di immaginare i gusti culinari dei personaggi del libro in base al carattere, in forma romanzata con commenti personali e autobiografici delle stesso Matteo Pisciotta, appassionato di scrittura e con qualche racconto nel cassetto.
Un libro divertente e scanzonato, che non ha pretese letterarie ma è un “divertissement” dell’autore.
Com’è nata l’idea di scrivere un libro legando la vicenda a ricette di cucina?
E’ stata una mia idea, pensavo di creare io stesso le ricette, ma per un neofita è difficile non commettere errori culinari. Una volta terminato il romanzo ho chiamato Matteo Pisciotta, conosciuto nella mia trasmissione televisiva, per avere delle ricette simpatiche.
A chi ti sei ispirato per creare i personaggi?
A amici, conoscenti, persone che mi stanno più o meno vicino, ecco Gerry è il collaboratore che ora mi sta a fianco, abbiamo compiuto alcuni viaggi insieme… Moos e Campione sono i miei nonni, Mario, il fratello nel libro è ispirato a mio fratello Paride. Greg non esiste, è l’angoscia che qualcuno può avere.
Che cosa c’è di te in Johnny Pio?
Mi assomiglia al 60-70%, in particolare anch’io sono ipocondriaco e non mi piacciono quelli che fanno gli alternativi per moda.
Sei già arrivato alla svolta della maturità?
No, penso che non ci arriverò mai in questa vita.
Come è stato accolto dai lettori il tuo libro in queste prime settimane?
E’ stato molto acquistato e apprezzato, molti mi hanno scritto. Sono contento che la gente lo legga, dica la sua e percepisca la freschezza di questo romanzo che non pretende di cambiare la vita ma di far sorridere per il tempo di durata della lettura.
Johnny Pio possiede una vespa azzurra et3 del 1970. Il fatto che tu abbia scelto la vespa, è un omaggio al Bacci Pagano di Bruno Morchio o a Enrico Radeschi di Paolo Roversi che viaggiano anche loro in vespa?
A nessuno dei due, è un omaggio a Nanni Moretti di “Caro diario”, per me il suo film migliore che mi aveva emozionato quando avevo 15 anni.
Altri progetti letterari per il futuro?
Ho scritto qualcosa, ma a Mina non è piaciuto tanto…
Hai appena detto di chiamarti Pio di secondo nome, non è che per caso sei nato anche tu la domenica di Pasqua?
(Risponde la mamma): Si, è nato proprio la domenica di Pasqua, l’allora direttore della RTSI Stelio Molo ci aveva mandato un telegramma di congratulazioni “Tanto vale chiamarlo Pasquale”, che conservo ancora. Pio è in onore dell’artista Pio Semeghini.
Matteo Pelli ha una pagina su Myspace: http://www.myspace.com/pellimatteo