Libri per ragazzi: Tutankhamon . I misteri del faraone – Beatrice Bottet e Dimitri Zegboro


Beatrice Bottet e Dimitri Zegboro
Tutankhamon. I misteri del faraone
Lapis

I meno giovani certamente ricorderanno Civiltà sepolte di Ceram, che allora ottenne un grande successo per le caratteristiche divulgative, ma in forma narrativa. In particolare il capitolo riguardante il ritrovamento in Egitto della tomba di Tutankhamon, detto “il faraone bambino”. Adesso Bottet e Zegboro trasformano la vicenda in un racconto a fumetti che si fa leggere come un romanzo, ricco di colpi di scena, misteri e leggende, in un quadro però di informazioni accurate.

Nel 1922 Lord Carnarvon finanziatore della campagna di scavi dell’egittologo Howard Carter nella Valle dei Re è sul punto di chiuderla per mancanza di risultati, quando un giovane indigeno inciampa casualmente in un gradino nascosto nella sabbia, il primo della scala che scende nella tanto cercata tomba di Tutenkhamon, che rivela meraviglie d’oro, ma soprattutto il favoloso corredo funerario e la mummia del faraone bambino. Il che determinerà un gigantesco passo avanti negli studi dell’antichissima civiltà Egizia.

Con un vertiginoso salto indietro di 3000 anni – i flashback nella narrazione sono frequenti e illuminanti oltre a renderla più avvincente –  si torna alla nascita di un bambino storpio a un piede che dopo varie e tumultuose vicende – crisi religiose siccità carestie guerre – sale sul trono a 9 anni e sposa una sorella di 14 (N.B. A quei tempi era normale che nelle famiglie reali ci si sposasse tra consanguinei, forse per evitare “contaminazioni”). Finché una caduta da cavallo indebolisce ulteriormente la già fragile salute del giovane faraone che muore a 18 anni. In realtà di lui si sa poco, se non frutto di ricostruzioni e deduzioni spesso fantasiose. È certamente il faraone più famoso, ma non il più grande, come è ritenuto Ramses II. Solamente grazie al perfezionamento degli strumenti di analisi genetica (DNA) le scoperte si sono moltiplicate di recente, sempre più interessanti.

Nella parte finale, viene ricostruita storicamente la vicenda di quella che probabilmente è la più grande scoperta archeologica, senz’altro nel campo dell’egittologia: grazie ai soldi di un Lord, alla cocciutaggine di un ricercatore nemmeno laureato e a un giovane portatore d’acqua che almeno merita di essere ricordato con il suo nome, Hussein Abdel-Rassoul. Infine viene ricordata anche una leggenda che circolò a lungo, la cosiddetta “maledizione del faraone”, per la morte di lì a poco di Lord Carnarvon, a seguito della puntura di una zanzara infetta, e del canarino di Carter divorato da un cobra, l’animale protettore dei faraoni. Un altro mistero? Una bufala, piuttosto.
Da 8 anni

Fernando Rotondo 

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