Maddalena Schiavo
Les 3 Moustaches. Il mistero del profumo d’inchiostro e Il mistero del rosicchia ossa
Pelledoca
Illustrazioni di Francesca Carabelli
Avvicinandosi Natale, l’editrice Pelledoca ha moltiplicato le pubblicazioni della collana Piccole piume dedicata ai lettori alle prime armi con le miniserie Naso e Becco (di cui MilanoNera ha già parlato) e ora Les Tres Moustaches, ovvero l’omonima Agenzia investigativa. Cambiano però i protagonisti: là un cane e un uccello, qui tre gatti. Caratteristiche comuni dei piccoli albi illustrati sono la composizione delle pagine realizzata con grande equilibrio tra il testo misurato e i disegni colorati ed espressivi, quasi un linguaggio parallelo che contribuisce a favorire l’alta leggibilità grazie anche al carattere maiuscolo, l’interlinea ampia, le righe di lunghezza variabile (a bandiera), le frasi semplici e spumeggianti di battute ingenue ma non banali.
I gatti detective sono Leon dal fiuto prodigioso; la vezzosa Cleó sempre munita di lente d’ingrandimento, binocolo e occhiali d’alta moda; Pascal agile, velocissimo e capace di imitare i versi degli altri animali. Nel primo caso Madame Buffet ha subito il furto della pregiatissima penna di pavone ricoperta d’oro e pietre preziose ereditata dal bisnonno famoso scrittore. I tre si mettono subito all’opera. Leon sente odore di formaggio e poi di inchiostro, Cleó con la lente individua una traccia sberluccicante, Pascal abbaia come un cane per spaventare il gattone Nuit che ha il pelo imbrattato d’oro. Nella sua tana è la soluzione del mistero oltre una bella sorpresa per Cleó.
Les Tres Moustaches continuano a “rosicchiare” casi. Il secondo riguarda la scomparsa di un piccolo ossicino dello scheletro di un dinosauro, il diplodocus, nel Giardino di Storia Naturale di Parigi. Trex, il cane custode del Museo che li ha convocati li fa entrare attraverso una conduttura per l’aria, adatta anche per uno piccino: un cihuahua? Ma Cleó scorge un pezzo di ferro che serve per tenere unite le ossa e poi tracce di foglie e paglia nel condotto. La soluzione del mistero sta in un nido nel Jarden des Plantes. Da 6 anni
Fernando Rotondo