Libri per ragazzi: Il codice segreto di Leonardo – Paolo Roversi


Paolo Roversi
Il Codice segreto di Leonardo
Piemme

Paolo Roversi ha scritto la quarta avventura/indagine della (non dichiarata) serie Elementare Ricky, il quale è il tredicenne protagonista aspirante detective con l’interessata complicità e la fattiva collaborazione della (anche questa non dichiarata ma evidente) morosa Marta, grande esperta di Leonardo da Vinci e non solo, e con la sorveglianza un po’ lasca, ma la protezione più che forte quando occorre, di Mac, ex poliziotto e ora restauratore di velivoli d’epoca, fidanzato della mamma del ragazzo, di cui è più amico e fratello maggiore che (quasi) patrigno. Questi gli attori principali, i buoni, con la partecipazione dell’ispettor Alberto, ex collega di Mac.

Il cattivo compare subito, durante il Da Vinci Days al Castello Sforzesco di Milano, dove l’appassionata Clara ha trascinato lo sbalordito Ricky, tra copie dell’Ultima cena e d’invenzioni a grandezza naturale del grande genio. In realtà più che una rievocazione storica sembra una festa in costume con numerosi cosplayer, tra cui predomina, accanto alla Gioconda, la maschera di Leonardo. D’improvviso uno di questi spiana una balestra e trafigge un altro consimile con una freccia nel petto, poi sparisce nella Torre Falconiera. Testimoni, tra centinaia, Ricky e Marta, che subito sono spinti a impegnarsi in una indagine che sarà piena di misteri, segreti, sorprese e rischi.

I due scoprono che esiste un passaggio segreto che porta dal Castello alla Vigna di Leonardo e che effettivamente esiste il Codice delle Guerre creduto smarrito, in realtà cinque fogli ingialliti incomprensibili perché vergati in scrittura bustrofedica. L’enciclopedica Marta sa che cos’è, senza bisogno di Wikipedia, e capisce che quelle pergamene contengono gli esiti di una ricerca alchemica di Leonardo che non ha prodotto l’oro, ma qualcosa di molto più prezioso oggi, l‘Auripluma. Come Colombò che partì per Cipango e scoprì l’America. Trovato il movente, la via per trovare l’assassino è più agevole, anche se occorrerà un’altra felice intuizione sposata alle deduzioni dei nostri detective per distinguere tra gli innocui maniaci del Maestro lo spietato killer. Non senza l’aiuto dell’amico ispettore per sventare un pericolo mortale.

Le doti di giallista dell’autore sono note e, quindi, tanto più apprezzabile appare la disponibilità, se non l’umiltà, a misurarsi con le forme di trama e di scrittura più idonee a lettori della prima adolescenza, non per questo meno esigenti e da prendere sotto gamba. In più, l’autore si diletta a disegnare un affascinante paesaggio di luoghi leonardeschi, veri o immaginati ma plausibili, spesso sconosciuti agli stessi milanesi. Una vera didattica del paesaggio urbano, anche quello che non si vede o si nasconde.

 Da 11 anni

Fernando Rotondo

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