Le stagioni della verità – di Lucia Tilde Ingrosso



Lucia Tilde Ingrosso
Le stagioni della verità
Baldini + Castoldi
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I Monteleone Vol. 2
Milano, giorni nostri, dicembre. La dorata routine della famiglia Monteleone è sconvolta dalla morte misteriosa e violenta di uno dei suoi esponenti più in vista. Chi è la vittima? Lo scopriamo riavvolgendo il nastro fino all’inizio dell’anno. In dodici mesi, a casa Monteleone, insieme alle stagioni si susseguono passioni, intrighi, amori e rivalità, mentre il passato riemerge ingombrante e minaccioso. La famiglia si allarga, si strappa e poi si ricuce, accoglie nuovi membri e rivendica il suo prestigio. C’è chi flirta con l’azzardo e chi guida auto di lusso, chi addenta la vita e chi «a dieci anni già sapeva odiare», chi insegue l’amore e chi è «contento, sì, ma felice è diverso». Sullo sfondo, ma protagonista essa stessa, Milano con i suoi luoghi simbolo: le dimore lussuose del centro, il Teatro alla Scala e lo stadio di San Siro. La città lombarda è il fulcro, il punto di partenza e di arrivo di una storia che si dipana tra Firenze e i laghi del Nord, fino ad arrivare a Valencia e Lanzarote. In un susseguirsi di prove d’amore e inganni, indagini e colpi di scena, Lucia Tilde Ingrosso arricchisce di pagine uniche un album già colmo di raffinati dettagli, mostrandoci uno spaccato dell’Italia contemporanea, ma anche un ritratto – beffardo e tenerissimo – di ciascuno di no

Dopo aver pubblicato il primo volume della saga “I Monteleone”, Lucia Tilde Ingrosso torna in libreria con il secondo volume “Le stagioni della verità”.

Questo romanzo, come possiamo ben immaginare, è un mix di intrighi, segreti e amori, adatto a chi ama follemente questo genere. La narrazione fluida e lo stile di scrittura lucido non tarderà a trasportare il lettore all’interno di una storia piena di personaggi, ognuno con le sue peculiari caratteristiche; ognuno con i suoi dubbi e paure. Un vero e proprio romanzo corale che viene gestito con intelligenza e senza cadere nel banale.

Nonostante Lucia Tilde Ingrosso abbia creato una storia avvincente, il continuo susseguirsi di personaggi rischia di confondere il lettore, soprattutto se non si è abituati a questo genere. Ma, attenzione! Non sto dicendo che sia confusionario ma bisogna avere un’attenzione molto alta per non perdere nessuna sfumatura. È un romanzo strutturato su più piani temporali e tenere il filo degli avvenimenti risulta essere cruciale.

Oltre a questo, non può mancare un pizzico di giallo. Torna in campo il Commissario Sebastiano Rizzo, personaggio molto amato, dopo che il corpo di uno dei membri della prestigiosa famiglia (che non si sa chi sia effettivamente) viene ritrovato senza vita. Ed è proprio qui che entrano in gioco gli intrighi e i segreti che governano i Monteleone.

Chi sarà il colpevole? Chi è la vittima? 

Questo particolare spunto, o grandissima tattica dell’autrice, porterà il lettore a scervellarsi, pagina dopo pagina, per riuscire a trarre le proprie conclusioni.

È bene però sottolineare come questo non sia un “romanzo giallo” come siamo abituati a leggere. Possiamo affermare, invece, che si tratta di una “pura” saga famigliare che “accidentalmente” incontra il giallo. Quindi, non vi aspettate un libro alla Christie ma più una storia di tutti i giorni che inciampa su qualcosa di più grande.

Da sfondo abbiamo una Milano altolocata, ricca, ambigua e politica. Infatti, Lucia Tilde Ingrosso non crea solo “una storia” ma va a toccare proprio la Storia. Il romanzo tocca temi politici, culturali e sociali molto importanti volti a rendere la lettura ancora più coinvolgente pronta a donare al lettore svariati spunti di riflessione.

Sharon Lattanzi

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