Nicolas Feuz unisce all’attività di scrittore quella di procuratore e questo spiega l’eccellente conoscenza delle procedure giudiziarie che contraddistingue i suoi libri. Le escluse arriva dopo Il filatelista, un noir dal ritmo molto serrato ambientato in terra elvetica, sempre pubblicato da Baldini+Castoldi.
Le escluse ci conduce nell’ambiente claustrofobico di un carcere femminile, in una sezione particolare dove incontreremo tutte le protagoniste della storia. La vicenda comincia dal ritrovamento del cadavere di una ragazzina suicida e dalla contemporanea scomparsa della sua più cara amica, Justine.
Il procuratore di Neuchatel, Norbert Jemsen, si mette subito sulle tracce della madre, Coralie, donna fragile, vittima di una separazione che l’ha psicologicamente distrutta. La donna viene catturata e incarcerata, ma non rivela nulla sulla sparizione della figlia. Reclusa nell’unità 3, si troverà a condividere angoscia e paure con le sue compagne, di cui però sa che non deve fidarsi.
Con un montaggio spesso abilmente ribaltato, Feuz ci conduce in una trama apparentemente realistica che si rivelerà poi allucinatoria e destabilizzante. Siamo dalle parti di L’isola della paura di Dennis Lehane, che Martin Scorsese porterà sullo schermo come Shutter Island. La particolarità di Le escluse è il gineceo, inquinato da dolore e follia, in cui si muovono le protagoniste, la drammaticità delle loro storie e la pietas che, nonostante tutto, non le abbandona. Ma…
Lasciamo al lettore la scoperta della soluzione, che certamente non potrà mai immaginare.
Lo stile di Feuz ha come padre putativo il grande Durrenmatt, lo si coglie dai rimandi filosofici e metafisici della trama, dall’impossibilità , se non nel finale, di dare delle risposte alle molteplici domande che gli eventi pongono. La tematica prevalente è quella dell’infanticidio commesso da un genitore per punire il coniuge, attraverso l’eliminazione del figlio, che corrisponde alla sindrome di Medea, la donna che nel mito greco uccise i propri figli per punire il marito traditore.
Nel romanzo, che ha il ritmo avvincente del thriller, le vicende esistenziali delle protagoniste sono ben più complesse e tragiche, anche se la figura che più resterà impressa nel ricordo del lettore è Coralie, lei sì personaggio degno del mito.


