L’anno dell’oracolo è un trillerone semi-fantasy e con tratti distintamente apocalittici. La recensione potrebbe finire qui se non aggiungessi anche che si legge tutto d’un fiato e che la tensione resta bella alta dalla prima all’ultima pagina.
Will Dando, il protagonista, una mattina si sveglia ed improvvisamente ricorda una serie di profezie che da lì in avanti si avvereranno una dopo l’altra. C’è già abbastanza materiale per farlo impazzire, sopratutto quando confida all’amico di questa sua nuova dote e questi, ex dirigente di un fondo speculativo, decide che è giunto il momento di fare qualche miliardo, vendendo alcune profezie in privato e a caro prezzo e pubblicandone altre sul Sito.
Pagina Web che diventerà da quel momento Luce per l’intera umanità e che, ovviamente, mette i bastoni tra le ruote ai gruppi di ogni credo religioso, a cellule terroristiche, a multinazionali quotate in Borsa e perché no, al Presidente degli Stati Uniti d’America.
Inizia così una caccia all’uomo senza pari, attraverso i convenzionali metodi dell’Fbi, al deep web, a un distinta e gagliarda signora soprannominata Coach e alle segnalazioni dei fedeli che istigati dalle loro Guide, vedono l’Oracolo in ogni dove.
Una corsa senza fiato per il protagonista al quale, ad una certo punto, viene anche il dubbio che sia lo stesso Sito a disporre della sua vita, con una guerra nucleare sullo sfondo e con un’isola deserta di proprietà come meta finale degna di ogni miliardario che si rispetti.
L’anno dell’oracolo è come quel tasto rosso nella valigetta top secret che nei film viene proposta al Presidente come estrema ratio: una volta premuto, si scatena l’Inferno.
Consigliatissimo.
L’anno dell’oracolo
Marco Zanoni
