Un medico viene ritrovato morto nel suo letto. Il cadavere ha un sacchetto in testa, i polsi e le caviglie legati alle colonne del letto. Dell’indagine viene incaricata Erika Foster, l’unica che, mentre tutti credono si sia trattato solo di un gioco erotico finito male, è convinta che si tratti di un omicidio a sangue freddo.
Poco tempo dopo viene rinvenuto un altro cadavere. Le modalità sono le stesse. A questo punto tutti si convincono che il colpevole sia un serial killer che conosce perfettamente la quotidianità delle sue vittime e che sa quando colpire per non essere scoperto.
Lo stile di scrittura è molto scorrevole, con un linguaggio semplice e un ritmo veloce.
I personaggi sono molto ben caratterizzati, al punto tale che è inevitabile provare simpatie o antipatie come se fossero reali. Come ad esempio con il trio Erika, Isaac e Stephen, tanto amabili i primi due quanto odioso il terzo.
Una cosa che non capisco è la scelta di inserire sempre una storia d’amore,in questo caso omosessuale.
Ultimamente qualsiasi romanzo si legga sembra essere un requisito fisso, anche quando non è necessario per la trama. Non perché si tratta di una relazione omosessuale, ma perché, non essendo un romanzo romance o young adult ma un thriller, non necessita di una relazione sentimentale descritta approfonditamente, bastava giusto accennarla per dare una caratterizzazione in più ai personaggi e basta.
Tralasciando questo aspetto, la trama e la storia sono molto ben studiate, con ottimi intrecci e il giusto andamento nello svelare gli indizi, che procede di pari passo con le scoperte dei personaggi, così che il lettore non si trova mai troppo avanti con la conoscenza degli avvenimenti.
Molto coinvolgenti anche l’ambientazione e l’atmosfera che si viene a creare.
Cosa dire poi dei colpi di scena: si rimane totalmente stupiti e senza fiato, a volte shockati per la loro imprevedibilità.
La vittima perfetta è un romanzo davvero impressionante.
La vittima perfetta
Micol Borzatta