Imperdibile romanzo d’esordio di uno scrittore che di mestiere fa il Maresciallo Capo della Guardia di Finanza a Reggio Emilia. Ed è proprio nella città in cui lavora, che l’autore ambienta la sua storia. Deve averne viste davvero tante Mauro Marcialis, per riuscire a scrivere un libro così duro, in cui il lettore viene travolto da un inarrestabile turbinio di perversione, violenza e corruzione. Attraverso passaggi durissimi, sostenuti da una prosa virtuosa e una struttura letteraria originale e talentuosa, Marcialis racconta una storia densa di dolore e pregna d’amore. Un dolore che raggiunge il massimo spessore nel raccontare con un linguaggio diretto, devastante e privo di ogni tipo di strumentalizzazione il tema della pedofilia in cui si assiste allo stupro e all’assassinio di due bambine e l’amore, altrettanto devastante, profondo e penetrante di un padre per la propria figlia e di un uomo per una donna.
Questo noir, in cui appaiono e scompaiono un’innumerevole serie di personaggi ha due “io” narranti: quello di Lorenzo Rollei (guarda caso maresciallo della Guardia di Finanza) e quello di Maurizio Ferri (agente del Sisde), che in una sorta di narrazione alternata raccontano, ognuno a proprio modo, l’orrore a cui sono costretti ad assistere e partecipare. Accanto a loro si leva una terza voce: quella che l’autore conferisce a Baby, una cagnetta maltrattata e anch’essa vittima di un mondo da ripudiare. Le sue parole sono continui pugni allo stomaco, fanno male e arrivano dritte al cuore. Dalla girandola di personaggi, dal talento dell’autore e dalla complessità della trama, sapientemente ben delineata, non si può che rimanere affascinati, e coinvolti dalle mille emozioni che ogni pagina regala al lettore. Tra tutti, qualcuno riuscirà a salvarsi, qualcun altro no e di fronte a tutto ciò la realtà sarà ancora più terribile di quanto ci si possa immaginare.
La strada della violenza
daniela basilico per Detective magazine