Keep plodding on. Avanti a testa bassa, è la versione gentile che Winston Churchill adatta alle signore, sicuramente più raffinata del suo celebre Keep bugging on, continuiamo a farci il c…
La segretaria di Churchill non è propriamente un romanzo storico, è l’intreccio di fatti e personaggi, alcuni veri e altri di fantasia. Il risultato è comunque importante perché ci porta direttamente a contatto con il clima del 1940, a Londra dove Churchill è stato appena nominato Primo Ministro, succedendo a Chamberlain.
La guerra sta infuriando ma la giovane americana dai capelli rossi, Maggie Hope, non sembra avere paura. Laureata col massimo dei voti in Matematica negli Stati Uniti arriva a Londra per occuparsi della casa di famiglia, disabitata da quando – bambina – è rimasta orfana.
Doveva essere un soggiorno breve ma quando viene assunta al numero 10 Downing Street la vita cambia radicalmente.
Maggie Hope entra in relazione col Primo ministro, nel suo lavoro di dattilografa, unico lavoro che una donna può fare! Le sue capacità , la sua intelligenza vengono alla fine notate e proprio la grande abilità di decifrare codici la pone in una posizione di rilievo e di massimo rispetto, tra i colleghi uomini, al punto di essere impiegata nella lotta in prima linea.
Ma La segretaria di Churchill è più di tutto questo.
L’ambientazione storica è accurata, ispirata all’autrice da una sua personale visita alle War Rooms e dalla corrispondenza che ebbe con Elizabeth Layton Nel, una delle segretarie di Churchill, che le narrò anche qualche gustoso aneddoto. Le disse anche che, all’epoca, alle segretarie non sarebbe stato possibile vivere la vita che Maggie Hope, l’interprete del romanzo, vive!
Ma è qui che realtà e fantasia si fondono e ci fanno conoscere personaggi profondi, che apprezziamo nelle loro caratteristiche speciali e nelle loro imperfezioni e la cui costruzione impreziosisce il romanzo.
Partiamo da lui: Churchill è quello che oggi potremmo chiamare un capo difficile, difficile per il carattere, difficile da interpretare perché – con il perenne sigaro tra le labbra – dettava e mangiava le parole. Anche per Maggie è difficile lavorare con lui, ma tra invettive e lamentele reciproche non dubitò mai di essere al servizio di un grande statista, in un momento storico notevole.
Maggie, l’abbiamo già conosciuta. Decisa, tenace, senza paura con un senso dell’umorismo sottile e profonda lealtà che la porta a intrecciare amicizie importanti, e qualcosa in più!
Sarah, le gemelle Annabelle e Clarabelle (le svitatelle!), Paige sono tutte ragazze che abitano nella grande casa di famiglia di Maggie e per diverso tempo sono la sua famiglia. Poi ci sono i colleghi uomini, qualcuno supponente, qualcun altro no e c’è anche il gatto Nelson, che riesce sempre ad accaparrarsi la poltrona più comoda durante le riunioni col Primo ministro!
Ma il nocciolo del romanzo non è la ricostruzione del periodo storico che, come premesso è fatta di realtà e fantasia: tra attentati, omicidi, spionaggio, notti nel rifugio antiaereo ecco che lentamente viene a galla un segreto legato alla famiglia di Maggie Hope.
Per anni persino la sua affezionata zia, Edith, l’ha tenuta lontana dalla verità : è qualcosa di oscuro, ingannevole, difficile da indagare, e mette a rischio la vita dello stesso Winston Churchill.