La giostra delle spie – Rosa Teruzzi



Rosa Teruzzi
La giostra delle spie
Sonzogno
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La fioraia-detective del Giambellino colpisce ancora nel nuovo “La giostra delle spie” di Rosa Teruzzi, edito da Sonzogno. Anzi, è lei ad essere colpita, e proprio con la sua passione: i fiori. Libera Cairati scampa, infatti, a un avvelenamento con un mazzo di rose all’aconitina e viene rincorsa tra le pagine del nuovo romanzo della serie da un’Ombra: scoprire l’identità del misterioso stalker e il movente per il tentato omicidio costituisce il perno trainante della trama gialla. In sostanza, chi vuole morta Libera e non è riuscito nell’intento? 

Per scoprirlo l’autrice necessariamente mette a nudo la vita della sua protagonista e, di conseguenza, la sua relazione assai complicata con il commissario Gabriele e con l’ex Furio, un cuoco altalenante. Le indagini amatoriali vengono condotte in segreto, dal momento che Libera, costretta dalla PM Mimma Arrigoni, promette di lasciare il compito alla polizia. Ma, al di là di ogni ferreo proposito, il carattere anticonvenzionale della fioraia e il fatto di trovarsi in pericolo, attivano la prodigiosa rete di investigatrici amatoriali capitanata dalla eccentrica madre Iole, personaggio particolarmente azzeccato dalla Teruzzi, con il suo inconfondibile piglio provocatorio. 

Libera, in questa occasione in cui teme per la sua vita, mostra tutta la sua fragilità; tuttavia, anche quando le intimano di bloccarsi si appella alle amiche di sempre, in particolare a Irene, – fatalmente le nemiche numero uno per la polizia da tempo immemorabile, ovvero le croniste d’assalto. A rendere più scoppiettante il gruppo, che ci regala un florilegio di congetture attraverso diversi punti di vista, si uniscono in questo romanzo due curiosi alleati: Diego Capistrano, ex rapinatore e amante di Iole, e Angelo Riva detto il Piè Veloce, un fotografo capace di rendersi invisibile e sparire nel nulla.

La convivenza tra indagini amatoriali che trovano il loro motore propulsore negli articoli, che a loro volta suscitano nuovi inneschi nelle indagini ufficiali costituisce forse la cifra più originale di questo crime da un punto di vista di trama gialla.  In parallelo, il mondo narrativo, collocato tra il casello ferroviario di Colico dove abita la fioraia e Milano, regala una melanconia che impreziosisce il mood della protagonista, particolarmente tormentata nelle sue relazioni sentimentali.

Le narrazioni in prima persona focalizzate sull’Ombra, che quasi si muove al ritmo di “Il tempo di morire” di Lucio Battisti, contribuiscono a regalarci un incipit attizza-suspense, ma anche informazioni sulle abitudini e sulla psicologia del misterioso stalker e potenziale assassino.

Un noir necessariamente intarsiato di emozioni e sentimenti, si potrebbe dire di questo romanzo, che lascia preludere chiaramente a un nuovo libro della serie. Perché qui Libera, detective ‘ad armi spuntate’, mostra il suo lato più fragile, coraggioso ma anche contraddittorio. Anche a chi non ha letto i romanzi precedenti rivela i lati più duri del suo passato, mentre i segreti si affollano sul motivo per cui qualcuno la vorrebbe defunta. E i dubbi si addensano sul suo futuro amoroso. Insomma, nella ‘giostra’ menzionata dal titolo, finisce in pompa magna anche lei.

Monica Sommacampagna

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