Ipotesi e Tesis

Come promesso nella precedente Camera Oscura, in questa puntata vi segnaliamo la visione di piccolo vero “oggetto smarrito” del genere horror, Tesis un film spagnolo del 1996, diretto da Alejandro Amenábar. Una delle migliori “cose sporche” del cinema di genere. Diciamo subito che ciò che colpisce di Tesis è la rinuncia a qualunque orpello, lo spoglio assoluto dalla “maniera” e dall’artefatto. Tesis puzza di morte. Ai veri amanti del genere questo è un dettaglio che interessa. Al costo di pagare ciò che effettivamente il film sconta, e cioè un senso di acerbo, di “era possibile farlo meglio”, una geniale incompiutezza. Il personaggio di Angela infatti (la protagonista) non è così bella e perfetta come “dovrebbe” essere oggi nel canone dominante (anche in questo genere), ma è di ragazze come lei che si nutre la realtà. Il suo amico in facoltà (Chema) è una sorta di nerd puzzolente che non chiede altro dalla vita che mangiare patatine, ruttare Coca Cola e visionare a getto continuo, pornografia e horror/splatter. Ma voi conoscete più tipi alla Hannibal Lecter o ragazzetti un po’ nefandi come Chema? La storia narra di una ragazza (Angela) che sta facendo una tesi di laurea sul tema della violenza negli audiovisivi. Un giorno ritrova un professore morto in circostanze poco chiare mentre nella sala audiovisivi stava vedendo un film. Ma dov’è finita quella cassetta che stava visionando? Cosa conteneva quel film? E se fosse uno snuff? E se in quello snuff, il professore morto avesse riconosciuto qualcuno? Tranquilli, non aggiungerò altro. Lo snuff, come molti di voi sapranno, molto spesso altro non è che un film porno che termina con la morte della ragazza costretta a esserne protagonista che viene prima violentata, poi seviziata, ed infine uccisa. Lo snuff è un prodotto della nostra società, ci piaccia o meno, è uno dei nostri “tranquilli” vicini di casa e questo tema, posto nel 1996, se è pur vero che non era certamente nuovissimo (cosa è nuovo realmente?) aveva però il coraggio di ridurlo alla sua essenza primaria: il nulla. Non pretendeva di darne giustificazioni psicoanalitiche, non azzardava analisi sociologiche; molto più semplicemente per il regista spagnolo la fuori c’è gente molto “normale” e molto inquadrata che ha nel sangue questa ricerca di orrore, di sesso, di violenza e di umiliazione. Stupri, esecuzioni, sevizie e torture, saranno il nuovo talk show serale di quest’epoca. C’è gente che fa schifo e non c’è nessuna spiegazione, nessuna introspezione possibile, nessun ultimo stadio della mente da analizzare. C’èn gente che può violentare e massacrare una ragazza e poi mettersi la cravatta e andare in banca. Il colpevole, come vedrete, fa quello che fa, perché gli piace, niente traumi infantili, niente violenza in casa, niente malattia mentale. Lui “sta bene” così, e alla società, “va bene” così. Il nulla assoluto dunque. E se pensate “prendendo l’assassino” di “fermare i colpevoli” (lo vedrete alla fine), vi sbagliate di grosso perché come dice un docente della scuola del cinema durante il film “dobbiamo dare al pubblico ciò che il pubblico vuole”. Tesis. Vedetelo comodamente dal salotto di casa vostra, poi ovviamente, come una sorta di amico scomodo, negate di conoscerlo.

Il trailer

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