Il significato della notte



michael cox
Il significato della notte
longanesi
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Classe 1948, laureato a Cambridge, Michael Cox trae dalla sua Inghilterra il meglio – e il peggio – della vittorianita’ e, dopo raccolte di narrativa, biografie, storie di fantasmi e racconti gialli, confeziona il suo primo romanzo, un mastodontico omaggio (non solo per l’elevato numero di pagine, quasi 700!) alle atmosfere ottocentesche d’oltremanica.
Si chiama Edward Glyver, alias Edward Glapthorn, il protagonista-narratore di questo thriller psicologico, un uomo di eccezionale intelligenza e che ama i libri forse piu’ di se’ stesso.
Una ritorsione crudele e inspiegabile gli ha tolto l’immensa fortuna che gli sarebbe spettata per nascita nonche’ la sua vera identita’.
Gia’ questo basterebbe per spiegare le sue ossessioni, ma dato che – come si dice in questi casi – piove sempre sul bagnato, il nostro Edward, personaggio sempre sopra le righe, scopre d’improvviso che una sua assurda sensazione corrisponde a verita’: Daunt, acclamato poeta e antico rivale sin dai tempi del college, sta per soffiargli la donna amata.
Il personaggio creato da Cox capisce in un attimo di essere pronto e disposto a tutto pur di riavere in fretta quello che gli e’ stato sottratto e in una gelida sera del 1854 si mette alla prova. Mentre cala il buio e sale la nebbia, una coltellata stronca la vita di uno sconosciuto con i capelli rossi: Edward ha dimostrato a se’ stesso che uccidere e’ facile.
Da questo momento, nulla e’ piu’ come prima. La trappola mortale e’ scattata.
Il protagonista e il lettore vengono travolti e inghiottiti dagli eventi, dalle verita’ che si tramutano in menzogne, dalle vendette e dai tradimenti.
Arricchita da vivaci descrizioni dell’Inghilterra e della Londra del tempo che fu, Il significato della notte (Longanesi) e’ una storia che inquieta e avvince nonostante qualche descrizione e numerose pagine di troppo.

paolo franchini

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