Rifacendosi al gran gesto di Giovanni Paolo II di rendere agli ortodossi le reliquie dei patriarchi Giovanni Crisostomo e Gregorio Nazianzeno e al suo desiderio di riunire le chiese cattolica e ortodossa, Ian Caldwell ha costruito una fiction notevole ambientata nel 2004 nel piccolo Stato della chiesa, il Vaticano governato allora dal papa polacco Giovanni Paolo II.
Quando scrive di aver impiegato ben nove anni a scrivere questo romanzo, gli credo. Il materiale affrontato era monumentale e non era facile costruire un thriller, che si svolge tutto o quasi tra le mura di uno stato di 0,44 Km. E credo, pur non avendo modo di controllare, alla sua quasi incredibile ricostruzione storico ambientale.
E, a ogni pagina scopriamo segreti e misteri vaticani che ci lasciano a bocca aperta.
Il Vaticano dei nostri giorni non è il mio campo. So solo abbastanza sulla Guardia, la Guardia Svizzera, e tutto quello che Caldwell scrive su di loro è giusto.
E comunque, nonostante lo straordinario scenario, Il quinto Vangelo è un romanzo. Potrebbe essere definito un legal thriller? Forse, anche se non oso neppure cimentarmi con quello che deve essere il rigidissimo diritto canonico che regola processi come quello descritto in Il quinto Vangelo. Sicuramente è un thriller umano e drammatico che sconfina nella conoscenza proibita. Una buona fiction? Sì, nonostante a mio vedere forse qualche pagina di troppo, ma so quanto sia difficile tagliare qualcosa per cui si sono sudate più di sette camicie. Comunque l’impegno era tanto e il risultato coinvolgente. Per me la trama tiene, nonostante le ben 474 pagine, ma io sono qualcuno che ama molto la storia e le ardue ricostruzioni storico culturali sono il mio pane.
Qualche cenno s’impone:
Due fratelli sacerdoti Simon e Alexander Andreou, ma di due confessioni diverse: Simon cattolico romano il maggiore, che opera come diplomatico della Segreteria Pontificia e invece cattolico di rito greco, Alex il più giovane, professore di teologia, che è sposato e ha un figlio di cinque anni, ma sua moglie lo ha lasciato quando il bambino era molto piccolo, sono i protagonisti principali.
All’indomani del Concilio Vaticano, il professor Ugolino Nogara, è stato incaricato di allestire presso i Musei Vaticani una importantissima mostra su il Diatesseron, uno scritto che riporta il Quinto Vangelo, un compendio più recente e più dettagliato che riporta i testi degli altri quattro.
Ma una settimana prima dell’apertura della mostra, il suo curatore viene ritrovato morto da Simon Andreou mentre è in atto una riunione segreta voluta dalla Santa Sede con i vescovi ortodossi nella residenza papale estiva di Castel Gandolfo. Simon chiede l’aiuto del fratello Alex che lo raggiunge ma nel frattempo un ladro o pseudo tale si introduce nella casa del professore e terrorizza il bambino e la suora che si occupa di lui.
La polizia pontificia non riesce a scoprire il colpevole dei due crimini che sembrano collegati. Qualcosa punta su Simon, che non si vuole difendere e allora suo fratello, che vuole discolparlo, scoprire l’assassino e proteggere la famiglia, è costretto a impegnarsi coraggiosamente in una difficilissima indagine, contrastata in tutto e per tutto dalle ferree regole vaticane.
Arrivare alla verità è lungo, spinoso e può fare molto male. Un male e una sofferenza che saranno solo mitigati dalle calibrate e commoventi scene finali del romanzo.
Ian Caldwell ha frequentato la Princeton University, dove ha studiato storia. Si è laureato Phi Beta Kappa nel 1998. Ha iniziato a scrivere The Rule of Four con il suo migliore amico, Dustin Thomason, dopo la laurea. Il suo secondo libro, Il quinto Vangelo, è stato pubblicato nel 2015.
Sposato, vive con la famiglia, moglie e tre figli, a Newport News, Virginia.