Il lupo grigio è l’ultima uscita sul mercato italiano di colei che da molti è ritenuta l’unica autentica erede di Agatha Christie. Come l’autrice inglese, Louise Penny è in grado di passare dal giallo classico a quello psicologico, a quello sociale e come in questo caso alla spy-story riuscendo sempre a trascinare il lettore nelle peripezie del suo eroe, il commissario Armand Gamache. Il lupo grigio cattura sin dall’incipit, con una serie di telefonate insistenti a cui Gamache non intende rispondere. Di lì a poco un furto insolito e un personaggio misterioso daranno la stura a una vicenda che si manterrà adrenalinica per tutte le pagine del romanzo. Mai come adesso il commissario si troverà a dover contare solo sui fidatissimi Beauvoir e Lacoste, mai come ora ogni amico si potrebbe trasformare in un pericoloso nemico, mentre i nemici fluttuano su un incerto confine, volto a destabilizzare ancor più l’operato del commissario.
Come sempre, oltre alla trama, ingegnosa e perfettamente organizzata, i personaggi rappresentano un punto di forza del libro: attraverso le relazioni che si instaurano tra di loro, la Penny ci racconta cosa sia l’amore coniugale, la fedeltà tra amici, la tenerezza dei rapporti genitoriali. Il lupo grigio, quello a cui il cacciatore deve dare da mangiare, a differenza del diabolico lupo nero, diventa il simbolo dell’ambiguità della verità , del conflitto tra ragione e istinto, della potenza del rispetto e della lealtà . Dove si nascondono i lupi, sia quelli pericolosi per l’uomo che quelli inoffensivi? La Penny guida il lettore in un viaggio geografico che lo condurrà da sperduti monasteri nel grande nord canadese a Washington, sino a toccare l’Europa, in due ‘location’ spettacolari che siamo costretti a tacere per consentirvi di gustare pienamente l’ennesimo grande giallo dell’autrice canadese. Gamache, che è stato portato sullo schermo da un ben calibrato e azzeccatissimo Alfred Molina, appartiene di diritto alla schiera eletta dei più celebri investigatori ‘di carta’, come Sherlock Holmes, Poirot, Maigret, Sam Spade, Nero Wolfe e pochi altri. Ciò che lo contraddistingue è la dolente umanità , la tenacia di chi non vuole essere il migliore ma solo un uomo onesto e compassionevole e per questo accetta le sconfitte senza mai smarrire la rotta.