E’ un bellissimo romanzo. “Il delitto ha le gambe corte” di Cristhian Frascella (Einaudi, 376 pagine) è acquisto obbligato per chi ama leggere. E’ un noir, forse, ma soprattutto un ottimo libro che racconta i giorni nostri, scavando nelle contraddizioni umane. Come nel precedente “Fa troppo freddo per morire”, protagonista è l’investigatore privato Contrera. Contrera e basta. Perché il nome mica lo sappiamo. Separato con una figlia adolescente, vive una vita sgangherata ospite della sorella e ha come base operativa la lavanderia a gettoni di un amico. E’ lì che lo cercano i suoi clienti (altrettanto sgangherati). Siamo nella periferia multietnica di Torino. Interessante il vestito che gli ha cucito addosso Frascella: figlio di poliziotto ed ex poliziotto sorpreso a rubare droga, Contrera beve Corona in quantità industriali, calza anfibi slacciati e indossa una giacca militare sgualcita, quasi mai porta con sé la pistola. Ed è meglio così, perché tanto non la saprebbe usare. Ha una morale tutta sua, ma non è privo di morale. In questa indagine che conduce con un braccio ingessato, occhio a non innamorarvi dell’italo-americana Catherine… Il torinese, e questo è un altro merito, fa storia a sé nel panorama degli scrittori contemporanei italiani. Appare infatti fuori da ogni giro e cricca. Ciò gli permette di essere originale. Lo è in quest’ultimo “Il delitto ha le gambe corte”, lo è stato nelle precedenti pubblicazioni (tutte consigliate, anche se non di genere). La sua scrittura è lineare, ma non per questo scontata. Ironia e malinconia si alternano, facendo sprofondare il lettore in un piacevolissimo limbo dolce-amaro. Si ride e si piange. Ci si affeziona. La parte noir, come avrete capito, non è preponderante (tanto che quando si chiude l’indagine e l’intrigo viene alla luce, mancano ancora diverse decine di pagine alla fine del romanzo), è soltanto pretesto per seguire Contrera nelle sue complicate vicende umane. Il finale, poi, è spiazzante. Di certo ci sarà un Contrera 3 (e via dicendo). Se fosse una canzone “Il delitto ha le gambe corte” suonerebbe come “Concime” di Daniele Silvestri. Voto: 9.
Il delitto ha le gambe corte
Alessandro Garavaldi