Il buio ti troverà – Daniel Cole



Daniel Cole
Il buio ti troverà
Longanesi
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Daniel Cole è un genio assoluto e riesce per la terza volta a stupire, confermandosi una voce potente. Dopo l’esordio con “Ragdoll”, uscito nel nostro Paese nel 2017 e “L’uomo dell’ombra” due anni più tardi, ora è la volta del nuovo thriller, “Il Buio ti troverà” (tutti editi da Longanesi, tra le case italiane più lungimiranti, mi ripeto volentieri, per quanto riguarda la narrativa di genere). Un tris d’assi. Cole, 38 anni, ex paramedico, riparte da dove si era interrotto. E infatti i personaggi principali sono gli stessi o quasi delle due precedenti puntate. Il detective Wolf, innanzitutto, latitante in fuga, pieno di lati oscuri, la sua pupilla Emily Baxter, scontrosa, anaffettiva e affascinante allo stesso tempo, ma anche il collega Rouche, con un passato avvolto nel dolore e stampato sulla pelle (dove le è stata incisa la parola PUPPET), l’investigatore privato Edmunds, la reporter Andrea e molti altri ancora. Sarebbe troppo lungo elencarli tutti, ma tutti, per motivi diversi, resteranno impressi nelle vostre menti. Mai vista una galleria così ben disegnata a tavolino. E’ la squadra di Wolf, che si trova a indagare sulla morte del poliziotto in pensione Finlay Shaw e per farlo “il lupo” decide di costituirsi e di mettere in gioco il suo futuro. Lo stile è personalissimo. Mi verrebbe da dire che l’autore ha inventato il “genere Cole”, dove personaggi e atmosfere di una Londra paurosa, angosciante e cupa, si legano fino a diventare una cosa sola. La scrittura è di grande espressività, come l’Urlo di Munch. Contemporanea, originale, tagliente: leggendo Cole, non si ha mai la sensazione di perdere del tempo e di non imparare qualcosa (per chi nella vita scrive). Bene e male si intrecciano, così come luci e ombre, producendo una continua sensazione di smarrimento. In linea teorica questo romanzo avrebbe dovuto concludere la trilogia iniziata cinque anni fa con Ragdoll. Ma non sarà così. Nelle note finali l’autore fa capire che, salvo ripensamenti, intende scrivere una sola e lunga storia con protagonisti Wolf, Baxter e tutti gli altri. Cole ha le carte in regola per sfondare nel panorama editoriale. Sarà così? Nella mia libreria, il giorno dell’uscita ho acquistato l’unica copia arrivata (era già a scaffale, nemmeno sul tavolo delle novità), a conferma del fatto che spesso i buoni romanzi non fanno il paio con la buona distribuzione. Se fosse una canzone “Il buio ti troverà” suonerebbe come “Amandoti”, nella versione rifatta da Manuel Agnelli coi Maneskin. Voto: 8,5.

Alessandro Garavaldi

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