Venezia, gennaio 1753, il carnevale impazza, ma oscure trame si intrecciano tra le calli e i campielli della Serenissima, trame narrate con mano leggera e abile da Paolo Lanzotti.
I guardiani della laguna è un romanzo che si snoda con la leggerezza dei pizzi di Burano e la malinconica fragile opalescenza dei vetri di Murano, ma come i merletti mostrano e nascondono così le apparenze festose e gaudenti delle feste carnevalesche nascondono in realtà intrighi internazionali ed efferati delitti.
Il protagonista è Marco Leon, giovane e disilluso agente segreto al servizio dell’Inquisizione di Stato e capo del gruppo detto degli Angeli Neri, che dovrà vedersela con un misterioso criminale soprannominato il Francese con cui aveva già avuto a che fare due anni prima e che ora incrocia di nuovo la sua strada e con la morte di un giovane nobilhomo figlio di una famiglia di antica nobiltà, trovato avvelenato al teatro Sant’Angelo dopo la rappresentazione della Locandiera di Carlo Goldoni mentre nelle stesse ore nello stesso teatro veniva pugnalato l’attor giovane della compagnia.
Il ritmo è serrato e degno di un ottimo romanzo giallo, ma ciò che rende questo lavoro un piccolo gioiello è l’ambientazione. Nella postfazione l’autore chiarisce che, pur essendo realmente esistita, l’Inquisizione veneziana non disponeva di agenti segreti, tuttavia le azioni di Marco Leon sono calate alla perfezione nel milieu veneziano del ‘700; dame, cicisbei, barcaioli, contrabbandieri, attori e uomini di Stato sono descritti mirabilmente e al lettore sembra veramente di percorrere i canali a bordo di una gondola o di partecipare a una festa carnascialesca in maschera.
Lanzotti descrive con naturalezza e senza forzature l’ambiente veneziano corrotto e decadente e anche il clima nebbioso e rigido di gennaio creando un quadro magistrale da cui traspare il suo amore per Venezia e l’interesse per la sua storia, infatti già nel 2016 ha vinto il premio “Alberto Tedeschi”- Il giallo Mondadori con La voce delle ombre, un giallo storico ambientato a Venezia durante la rivoluzione 1848-49.
Accanto a personaggi inventati l’autore ha avuto però l’accortezza di inserire personaggi realmente vissuti e anche molto famosi, come Carlo Goldoni e Giacomo Casanova, il primo addirittura sospettato dell’omicidio dell’attore, ma entrambi raffigurati in modo molto vivido e realistico non come ologrammi ma come personaggi autentici del loro tempo.
In conclusione I guardiani della laguna è un romanzo molto bello che merita di essere letto sia per l’intreccio squisitamente mystery sia per l’atmosfera realistica.
Alla fine Marco risolve gli enigmi che lo hanno assillato durante la narrazione, ma molti nodi rimangono non sciolti a cominciare dai sanguinari sicari che sono sulle sue tracce e dalla sua storia con Marion Bentham Bell, ospite dell’ambasciatore inglese, quindi ci auguriamo vivamente di gustare presto un’altra avventura degli Angeli Neri.