La terra di Sicilia contribuisce a dare un grande risalto alle storie che ivi sono raccontate, poiché spesso accade che l’ambientazione sicula diventi un tutt’uno coi suoi protagonisti, in grado di diffondere i profumi e i colori, non ultimo il cibo che sembra sempre di gustare. Sensazioni uniche, che appartengono a questa terra aspra e selvaggia, ma bellissima, seppure piena di contraddizioni e vere e proprie piaghe sociali.
Pensiamo per esempio ai racconti di Sciascia o alle descrizioni di Camilleri e avremo l’idea di quel che s’intende.
Roberto Mistretta è siciliano ed è uno scrittore, un connubio che di per sé promette bene. Celebre è la serie del suo maresciallo Bonanno, che torna nel maggio del 2024 con una pubblicazione Fratelli Frilli Editori, dal titolo I delitti del castello. Il maresciallo Bonanno indaga a Villabosco.
In copertina svetta il suggestivo castello di Mussomeli, rigorosamente di colore grigio, soltanto con una scia rossa di sangue, che discende e cola dall’altura. Sì, perché in quella fortezza, scenario di una troupe cinematografica che sta girando un film, avverranno degli omicidi.
È estate e fa caldo. Il maresciallo Bonanno sarebbe quasi deciso ad accompagnare l’amata fidanzata Rosalia al mare, a Siculiana, in una casetta che lei ha avuto in prestito e nella quale si sono già recate praticamente tutte le donne della sua vita. Rosalia, appunto, avvenente assistente sociale, con la figlia Vanessa e la madre di Bonanno.
In quanto comandante del Nucleo Operativo dell’Arma dei carabinieri, Saverio Bonanno deve però garantire la sicurezza durante le riprese ed è costretto a rimandare la partenza per le spiagge. Peccato, perché il periodo non sarebbe quello giusto, in quanto Rosalia si trova alle prese con dei problemi familiari che riguardano la sorella e il marito di quest’ultima. E necessiterebbe di avere accanto a sé il proprio uomo. Tanto più che nella vicenda che coinvolge il cognato si annidano frequentazioni poco chiare (roba di mafia?), che inquietano e spaventano la povera Rosalia.
Ma quando finalmente terminano le riprese e Bonanno può partire, ecco che scappa il morto. Si tratta dell’omicidio dell’attrice Tania Tanasi, tanto bella quanto capricciosa.
Ha inizio così una catena di sangue e una rispettiva indagine, svolta nelle sale del castello, dove a contribuire all’aura sinistra si uniscono delle leggende suggestive, di “presenze” che ancora aleggiano tra i vani. Bonanno però sa che sono gli uomini a uccidere e non i fantasmi. E non sarà appagato fino a quando, destreggiandosi tra eventi che si susseguono a catena, non avrà assicurato il colpevole alla giustizia.
Roberto Mistretta vive in Sicilia, nella medievale cittadina di Mussomeli, la Villabosco letteraria dove ha ambientato i romanzi del maresciallo Bonanno. Si avverte la cura con cui costruisce tutto ciò che ruota attorno ai personaggi, portando la Sicilia a essere protagonista alla stessa stregua.
Luoghi che conosce molto bene, ma soprattutto che ama strenuamente. Un affetto che trasuda e di cui il fruitore può godere nei particolari.
In questo romanzo c’è molta dinamica, che tiene sempre alta l’attenzione. Perché con la sua scrittura raffinata, Roberto Mistretta imprime del ritmo e di sicuro non ci si annoia. Ci sono inoltre soggetti davvero ben caratterizzati, compresi quelli secondari, con storie personali in grado di commuovere.
C’è altresì una sottile ironia, di chi ha visto tante cose e riesce a gettarsele alle spalle non senza un lieve velo di amarezza. Un tono sussurrato a fior di labbra e non esplicitamente dichiarato, che fa di Bonanno un uomo saggio, da annoverare tra i protagonisti dei nostri polizieschi preferiti.
I delitti del castello è un romanzo consigliato a chi ha amato questa serie, ma anche a chi approccia il maresciallo per la prima volta. Col sole, il mare e un’isola stupenda a fare da contorno. Uccisioni e disgrazie comprese, perché ogni medaglia presenta un rovescio da scandagliare. Ed è proprio lì, tra le pagine “nere”, che sostiamo noi amanti del genere.
Abbracciamo i personaggi e li aspettiamo, fino al prossimo ritorno.