I collezionisti – Paolo Regina



Paolo Regina
I collezionisti
Neri Pozza
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Si poteva fare un lavoro come il suo con un segreto inconfessabile che, se scoperto, le avrebbe distrutto qualsiasi parvenza di rispettabilità e certamente la vita che aveva creato per sé stessa?

Il motivo per leggere il giallo con venature noir “I collezionisti” di Paolo Regina (Neri Pozza) è correlato principalmente alla personalità della sua protagonista, la vicequestore Gaia Innocenti, capo della squadra mobile a Trani, di cui leggiamo la prima indagine. 

L’autore si attiene ai canoni del genere con il classico prologo con omicidio, che dà il via alle indagini ufficiali. In questo caso, a essere strozzato è un antiquario inglese, James Hackett, espositore alla fiera Antiquitates, che viene trovato cadavere presso il suo stand. Un collezionista che si inserisce nel mercantesco mondo delle trattative, spesso sottobosco, per oggetti d’arte ma, soprattutto, facile alle esuberanze e con un passato turbolento.

Su questo e molto altro indaga Gaia Innocenti, un personaggio spigoloso e determinato che odia ogni contatto fisico, trasferitasi in Puglia dalla Romagna per motivi che saranno svelati piano piano. 

Non era vegana, Gaia. E neanche propriamente vegetariana. Semplicemente non era molto interessata al cibo e aborriva la carne. Se avesse potuto, sarebbe stata respiriana e saltato tutti i pasti.

All’inizio sembra un personaggio ancorato alla sua funzione lavorativa ma la sera assume un altro nome, Tania, e aiuta come volontaria Articolo 2, un’associazione che aiuta i senzatetto. Di lì inizia Gaia, messa a nudo da un narratore focalizzato, inizia a mostrarci il suo mondo interiore e le ferite inflittale dal suo inferno.

Supportata dalla valente Viola, abile collaboratrice che la supporta in tracciamenti e in intercettazioni da polizia scientifica, da una squadra e, per la sua attività segreta, dal team dell’associazione capitanato da Stefano, in questo primo romanzo vedrà in faccia il suo mostro. Con un sorprendente colpo di scena.

Si tratta del primo giallo di una serie originata dal personaggio comprimario Ute Keller, che aveva già colpito l’attenzione nel precedente romanzo di Paolo Regina “Promemoria per il diavolo”. Gaia sembra aver molto da svelare e si capisce che le occasioni non mancheranno. L’epilogo de “I collezionisti” strizza, infatti, l’occhio a un nuovo sconcertante inizio. 

Perché ci sono storie che devono essere ancora raccontate, che sgomitano per emergere. E che aspettano di essere ripescate da quell’immenso serbatoio universale che Jung chiamava “inconscio collettivo”. Come le storie di Gaia Innocenti, già Uta Keller, appunto, scrive l’autore alla fine del romanzo.

Monica Sommacampagna

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