Gleba, il nuovo romanzo di Tersite Rossi, colpisce come sempre per l’accuratezza dei dettagli e l’enorme lavoro di ricerca che gli autori hanno sviscerato per portarlo. Come gli altri loro lavori, anche Gleba si propone come una “storia nelle storie” dei suoi molti protagonisti, legati da alcuni fili conduttori che li accomunano come l’ansia per l’età moderna, la precarizzazione della società, le diseguaglianze sociali sempre più marcate (ampliate sopratutto dai progressi tecnologici), la lotta estenuante degli ultimi per la sopravvivenza.
Così troviamo, tra gli altri, Cinzia che stanca del suo lavoro, dei soprusi che deve sostenere e dei quali è spettatrice, con una vita famigliare andata a rotoli, si avvicina a quelle Brigate Rosse che, in fondo, anche sotto altre sembianze, ardono ancora sotto le ceneri di una società sempre più imbarbarita e disillusa.
Troviamo la storia di Assunta che con un atto estremo di protesta e disperazione si darà fuoco nell’ufficio del suo titolare dopo aver saputo di non avere più uno stipendio e quindi un futuro. Di contro troviamo due giovani che frequentano una scuola di élite, la Banno, in cui insegnano l’annichilimento delle emozioni in favore di un futuro a capo di importanti cariche internazionali, nei gangli del potere che conta davvero; ma anche qui i tranelli, le prove da superare, sono devastanti e portano a conseguenze inimmaginabili.
Storie come scritto che si intrecceranno insieme a quelle di altri protagonisti che da altri ambiti (anche dal terrorismo islamico) porteranno ad un finale dai toni sempre più accesi. In fondo, alla fine, come sempre capita al termine di un romanzo dei Tersite Rossi, si ha la sensazione di aver studiato più che letto un romanzo, tanto le loro storie sono vicine a noi, al nostro quotidiano. Come sempre un gran bel romanzo, che consiglio veramente!
Tersite Rossi – Gleba
Marco Zanoni