In Sicilia nulla è come appare. Chi non ricorda cosa successe a Canneto di Caronia, un paio d’anni addietro, quando spontaneamente il foco divampava dagli elettrodomestici e dai contatori nonostante la corrente elettrica fosse stata staccata? Un incubo collettivo tuttora mai chiarito. I più razionali parlarono di influenze elettromagnetiche causate dalla vicina ferrovia oppure originati da fenomeni vulcanici sotterranei. Ci fu pure però chi chiamò in causa il maligno e perfino gli Ufo. Per settimane le tivù e i giornali di mezzo mondo si occuparono degli inspiegabili incendi che fecero convergere a Canneto i massimi esperti che però, non riuscirono a spiegare il fenomeno che andò avanti per mesi.In altri termini, tutto materiale che fatalmente non poteva trovare in una scrittrice ironica e sensibile come la Gebbia, la propria musa letteraria, così il mistero delle fiamme, provocato dalla stupidità degli uomini (rifiuti tossici), si intreccia con un passato millenario. La protagonista Febronia, disvela il mito di Arkòs, sacerdotessa di Afrodite votata al culto dell’amore, la cui effige riaffiora dal passato attraverso il bassorilievo greco che Febronia sta restaurando. Scrittura agile e disinvolta rendono godibilissimo questo romanzo.
Fuoco grande – Il mistero degli incendi di Caronia
roberto mistretta
