Dalla nostra inviata a Roma.
Abbattere tutti i muri! A 20 anni dalla caduta del muro di Berlino è questo l’urlo di 10 scrittori europei che narrano in altrettanti racconti cosa costituiscono nella società odierna i muri intesi come limiti e confini.
I racconti sono raccolti nell’antologia illustrata 1989-dieci storie per attraversare i muri edita da Orecchio Acerbo in collaborazione con l’istituto Goethe e presentata alla Fiera della piccola e media editoria più libri più liberi di Roma.
Coordinato da Michael Reynolds l’incontro ha dato voce a dieci scrittori europei scelti tra quelli europei più conosciuti e tradotti, da Elia Barcelò ad Andrea Camilleri , da Miklos Vàmos a Didier Daeninckx che hanno spiegato il loro concetto di muro e l’adesione al progetto dell’editore intesa come ricordo della caduta del muro Berlino da cui partire per provare ad abbattere o quantomeno attraversare gli altri muri soprattutto mentali presenti nel mondo.
Lo scopo del libro è attualizzare la caduta di quel muro, considerato il simbolo delle contraddizione del ‘900, ricordare quella famosa caduta per raccontare quelli ancora esistenti. In ogni racconto è presente un muro da quello fatto con i mattoncini lego del giovane protagonista del racconto di Daeninckx che sogna un progetto grandioso che tradirà nell’età adulta, a quello della scrittrice spagnola Elia Barcelò ambientato nel futuro, in un mondo modificato dopo una presa di coscienza forte che ha abbattuto tutti i muri solo per finire col doverne edificare uno nuovo.
Un muro può essere anche quello caratterizzato dalle paure, paure verso l’altro, paura del prossimo, un tema quanto mai attuale trattato da Andrea Camilleri. Il suo racconto è nato, come ha rivelato l’autore da un cartello “muro invalicabile” sul muro di una caserma, quel divieto ha dato lo spunto per una storia sull’uomo che ha sempre avuto paura di se stesso e quindi degli altri.
L’antologia , con le sue belle illustrazioni è rivolta soprattutto a un pubblico di lettori giovani che vent’anni fa non c’era ma che ancora assiste e vive altre realtà in cui molti limiti e divieti sono ancora presenti.
“Ogni libro illustrato è come una stanza in cui ci siamo trovati in molti” ha affermato l’editrice Fausta Orecchio, “parlavamo lingue diverse ma non sono stati tanti assoli ma piuttosto una partitura orchestrale”, un lavoro di squadra per non dimenticare ma soprattutto per continuare ad abbattere.