La neve aveva cominciato a depositarsi sulle guglie e le mura medievali di York, come zucchero a velo su una teglia di tortine alla frutta secca…è l’incipit di questo cozy crime natalizio, scritto da Helen Cox, che già ci aveva fatto dono, l’anno scorso, del brillante e coinvolgente « La bibliotecaria che inciampò in un omicidio.»
Ritroviamo i personaggi conosciuti nel primo capitolo di questa saga della bibliotecaria amante di gialli e narrativa poliziesca: Evil, l’ amica del cuore, l’affascinante ispettore Malcom Halloran, la strampalata veggente Ruby, Charlotte Banks imperscrutabile sergente, il gatto Iago e, ovviamente lei, Kitt, la protagonista che attraversa la vita sempre in bilico tra realtà e immaginazione letteraria. Anzi: in questo nuovo capitolo, Kitt sembra riuscire a parlare con i mostri sacri della letteratura, autori morti e sepolti, che le danno indicazioni e suggerimenti comparendo e scomparendo accanto a lei, nelle situazioni più difficili: Charles Dickens, Edgar Allan Poe, Wilkie Collins…spiriti del mondo letterario che le fanno visita. E le suggeriscono piste da seguire, e moventi da indagare, presenti già nella sua mente.
Ritroviamo i personaggi del primo capitolo … invecchiati di dieci anni: in questo periodo di tempo molte cose sono cambiate, molte relazioni si sono strette, nuovi amori sono nati e, soprattutto, Kitt ha aperto una sua agenzia investigativa privata, la Hartley and Edward Investigations. Il caso su cui quest’anno si indaga è legato alla morte di Leonard Bell. Mentre sta recitando il Canto di Natale, lettura alla quale assistono anche Kitt ed Evie, Leonard è colto da spasmi spaventosi e muore proprio sotto gli occhi di Kitt stessa. Nonostante le manovre per rianimarlo, il decesso è veloce per il povero Leonard che attraversa tutti gli stadi post mortem, primo tra tutti il rigor mortis, in tempi da record.
L’omicidio, perché di questo si tratta, sembrerebbe legato a una tossina su cui Leonard stava indagando, come dipendente della Defence Medical Agency. È, questa, una sostanza in grado di
indurre la morte nell’arco di cinque giorni dall’assunzione, e viene prodotta per essere utilizzata come potente arma strategica militare Ebbene, la tossina e l’antidoto sono stati rubati pochi giorni prima dell’omicidio di Leonard e, probabilmente, il ladro e l’assassino sono la medesima persona. Di indagine in indagine si scoprono terribili segreti legati all’agenzia per cui Leonard lavorava e si ricostruiscono i legami tra colleghi, amici, parenti.
Si tratta di un omicidio legato a spionaggio militare? A politiche aziendali spregiudicate? A relazioni morbose e tossiche? E, soprattutto, chi sarà il prossimo bersaglio? Kevin Ripley, l’amico
con cui Leonard ha condiviso dubbi, paure e incertezze? Che fine ha fatto la relazione d’accompagnamento scritta per convincere l’agenzia della pericolosità sociale della tossina e a desistere perciò dalla ricerca?
Di investigazione in investigazione si arriva a svelare il mistero che, in buona parte, avevamo intuito. La rivelazione avviene in seduta plenaria, secondo uno schema spesso utilizzato da Agatha Christie. Così, anche per una certa tendenza al dialogo piuttosto che all’azione, la Cox si riallaccia direttamente all’autrice di cui sopra, con la conseguenza però di rallentare spesso – troppo – il ritmo.
Delitto al mercatino di Natale – Helen Cox
Michela Vittorio


