Quando Anthony Amaro fu dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo, nessuno pareva avere dubbi: era lui il serial killer responsabile della morte di sei donne in soli sette anni, lui la mente disturbata che lasciava la propria firma rompendo gli arti alle vittime dopo averle uccise. Ma ora, dopo quasi vent’anni, il passato sembra tornare per reclamare un’altra verità: il corpo della psicoterapeuta Helen Brunswick, un tipo di donna molto diverso dalle ragazze perdute solitamente scelte dal killer, viene ritrovato nel suo ufficio a New York, una bambola di pezza con le ossa rotte. Nel frattempo, in carcere, Amaro riceve una lettera anonima. Chiunque l’abbia inviata, conosce il dettaglio delle ossa spezzate post mortem, un’informazione sempre rimasta riservata. Per gli avvocati di Amaro, questa è la prova della sua innocenza. A lavorare alla sua scarcerazione, per uno strano gioco del destino, c’è anche la giovane avvocatessa Carrie Blank, legata a quella vicenda da un terribile passato: Donna, una delle vittime, era sua sorella. Ma Carrie non è la sola a cercare la verità. Il caso viene affidato infatti alla detective Ellie Hatcher, chiamata a riesaminare l’indagine che aveva condotto alla condanna di Amaro. Per trovare le risposte che cercano, le due donne dovranno riportare alla luce oscuri segreti, che il tempo sembrava aver cancellato per sempre. Una trama complessa, perfettamente descritta nei minimi dettagli da una scrittrice che sa il fatto suo e lo ha dimostrato diverse volte. Più di trecento pagine che ti scorrono davanti agli occhi, senza sentirne il peso. Dalla parte sbagliata è un libro che cattura il lettore dall’inizio alla fine. La storia è descritta nei minimi dettagli e ti catapulta lì, in mezzo ai protagonisti. Ci si sente uno di loro, che osserva in prima fila gli eventi, e non viene visto. I personaggi hanno un grande pregio: catturano l’attenzione, siano essi principali o secondari. Nonostante la narrazione sia in terza persona, si riesce a percepire il loro stato d’animo, le loro ansie o paure, tutto quello che provano, solo con le precise descrizioni dell’autrice.
Sembra di vedere un bel film thriller, uno di quelli ben scritto e girato, che ti tengono incollato allo schermo, senza annoiarti. Le parole usate, i dialoghi, sono determinanti e mai banali. Volendo, però, qualche difetto c’è, sempre secondo il mio modesto parere di lettrice. I personaggi sono troppo “limpidi”. I segreti ci sono, ma per la lunghezza del libro, non mi sembrano sufficienti. E poi, punto dolente, ma che non posso non dire, è che il colpevole, l’ho scoperto a metà libro. Spero che sia solo colpa del mio “intuito da giallista” e che chi lo leggerà sentirà il brivido di scoprire la verità nelle ultime pagine.
Dalla parte sbagliata – Alafair Burke
Rosaria Russo