Due bambini camminano al bordo della strada, mano nella mano, sotto al caldo cocente. Il più grande ha un punteruolo che gli esce dalla cintola dei pantaloni. Una macchina si ferma, ma Calò, il maggiore, la fa scappare chiedendo al conducente se fosse pedofilo.
Palermo. La famiglia Montana vive grazie a un chioschetto di frutta e verdura. Un giorno Calogero, il padre, non fa ritorno a casa e sparisce per sempre. Mela, la madre, decide allora di prendere in mano le redini del chiosco, ritira i figli da scuola e li mette a lavorare in bottega con lei. Franco, il figlio minore, si rivela subito un gran lavoratore e maturo per la sua età, Enzo, il maggiore, fin da subito fa capire che è uno scansafatiche che non ha voglia di fare nulla.
Gli anni passano e mentre Mela e Franco si prendono cura della famiglia e del chiosco, Enzo passa le sue giornate a dormire, fino a quando incontra Ivana, e con lei inizia a rubare e a entrare nel mondo della droga, non come spacciatore, ma come consumatore.
Ivana, mal vista da tutta la famiglia, temendo di perdere Enzo e quindi un posto dove stare e qualcuno che la mantenga, si fa mettere incinta, e da quel momento i problemi per la famiglia Montana aumentano.
Nasce Calò, un bambino dolcissimo che viene cresciuto quasi interamente dalla nonna Mela e dallo zio Franco, fino a quando un giorno, stufo di vedere Mela pestata dal figlio, di vedere lividi sulle braccia del piccolo Calò, Franco non prende una drastica decisione e uccide il fratello e la cognata.
Da quel momento le cose sembrano andare finalmente bene. Franco, Mela e Calò si trasferiscono in Spagna, a Murcia, dove Franco inizia a lavorare con il signor Angelo che lo nomina suo erede.
Calò cresce, convinto che Franco sia suo padre, e quando Franco incontra l’amore della sua vita e si sposa e avrà un figlio suo, Kevin, i due bambini continueranno a crescere credendosi fratelli.
Un giorno però il passato torna , e nel modo più tragico. Calò scopre che colui che ha sempre creduto essere suo padre in realtà è l’assassino dei suoi genitori. Inizialmente cerca di non crederci, ma la verità continua a tornare sempre più pesantemente fino a quando qualcosa si smuove nel cervello di Calò.
Un romanzo accattivante che si legge tutto d’un fiato, che si inizia quasi per curiosità ma che, riga dopo riga sa conquistare il lettore con la sua storia dura, dove al centro di tutto c’è la famiglia, ma non la famiglia agiata e benestante che ha tutto, ma la famiglia che vive nei quartieri bassi, nei livelli più difficili, la famiglia che come unica ricchezza ha se stessa, e quando questo viene a mancare, crolla tutto. Come tutto è crollato per Calò quando ha perso fiducia verso Franco, o come è crollata per Mela quando Enzo ha iniziato a prendere una brutta strada con i primi furti in casa.
Una storia raccontata senza mezzi termini, a volte molto cruda, che non nasconde niente, perché già nella mentalità siciliana si tende a cercare di nascondere le cose, come fa Mela quando non vuole riconoscere il problema del figlio maggiore, così ci pensa l’autore a tirare fuori tutto.
Il linguaggio usato spesso è forte, i dialoghi hanno una fortissima inflessione siciliana, ma non risultano incapibili, anzi pur non conoscendo il dialetto, si comprende perfettamente ogni singola frase.
Un romanzo che arriva dritto al cuore e che insegna molto e ancora più fa riflettere.