Maeve Kerrigan è una giovane investigatrice della polizia londinese e si è da poco trasferita in un nuovo appartamento. I suoi vicini sono cordiali, anche se stravaganti: un attore narcisista, un tester di videogiochi… Maeve però non ha tempo per approfondire la conoscenza degli inquilini perché il lavoro la assorbe a tempo pieno. Le hanno affidato un caso di omicidio particolare, un sospettato di atti di pedofilia viene ritrovato ucciso dopo essere stato brutalmente torturato. L’agente più anziano che la affianca, Derwent, non le rende semplice il lavoro, anzi. Non fa nessuno sforzo per celare la poca stima nei suoi confronti in quanto donna e per di più di origini irlandesi. Quando gli omicidi si moltiplicano, tutti con la stessa matrice e tutti con vittime dagli stessi precedenti, appare chiaro che in circolazione c’è un serial killer con intenti da vendicatore. Non sarà facile trovare la pista giusta, ma qualcosa cambia quando si scopre che è stata rapita una quattordicenne durante una festa nella periferia londinese. La ragazza non è una qualsiasi, è la figlia di uno spietato boss della malavita con il quale ha già avuto a che fare in passato Godley, il capo di Maeve. L’investigatrice dovrà dare il meglio di sé per riuscire a scoprire chi è il misterioso killer e cosa lo spinge a uccidere e come tutto questo sia collegato alla sparizione dell’adolescente e forse anche di altre donne. Maeve si trova di fronte a una nuova sfida lavorativa ed anche sentimentale. La sua relazione con Rob, un collega impegnato nella sua stessa squadra, continua a fasi alterne e fra i due è ormai tempo di decidere se e come progettare un futuro assieme.
Nella lettura del giallo ci troviamo immersi nella Londra di tutti i giorni, fuori dalle rotte turistiche, sommersa dal traffico e dall’inquinamento. Ci muoviamo tra i suoi vecchi edifici in stile vittoriano, in appartamenti d’epoca che portano i segni del tempo e delle vite che li hanno popolati.
Maeve è un personaggio complesso, una giovane donna che cerca di farsi strada in un universo prettamente maschile e che deve sviluppare anticorpi verso un sistema ancora pieno di pregiudizi. Il suo essere donna e la sua sensibilità nei confronti di tutte le vittime la rendono bersaglio di critiche da parte dei colleghi, anche se fortunatamente può contare sulla stima del capo e sull’affetto di Rob.
Il romanzo, non breve, scorre tuttavia velocemente nell’attesa di giungere alla soluzione che inizia a svolgersi a poco a poco. Jane Casey riesce a condurre il lettore al finale attraverso una serie di colpi di scena e di indizi rivelatori che rendono il giallo accattivante.
Atti spietati – Jane Casey
Cristina Bruno