Lyncoln Rhyme e Amelia Sachs riprendono la caccia: un nuovo serial killer insanguina le strade di New York. Un caso incredibile, una catena di delitti impressionante, un assassino che per far perdere le proprie tracce usa i trucchi dei grandi maestri dell’illusionismo.
Lyncoln e Amelia vengono proiettati da un Deaver tarantolato in quel mondo suggestivo e ambiguo in cui finzione e realta’ si mescolano sino a confondere chi indaga e, a tratti, purtroppo anche chi legge. Un gioco spietato, una corsa contro il tempo, una partita con la morte dove nulla e’ mai quello che sembra.
Deaver stavolta supera se’ stesso senza mettere la freccia e rischia purtroppo di finire in testacoda nel finale. Nessun colpo di sonno, tranquilli, solo un eccesso di velocita’ che, comunque, coinvolge e stupisce riga dopo riga.
Come per il Collezionista di ossa, piu’ che un romanzo Deaver ci fa divorare una sceneggiatura. Condita e saporita forse piu’ del dovuto ma che non resta sullo stomaco. Un libro da leggere, soprattutto se digerite a fatica le storie di Faletti.
L’uomo scomparso
paolo franchini