Il vizio del dubbio – Micaela Strippoli



Micaela Strippoli
Il vizio del dubbio
Neos Edizioni
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Con “Il vizio del dubbio” (Neos Edizioni) Micaela Strippoli torna a raccontare le avventure – o meglio le disavventure – di Giulia Rispoli, una donna che incarna la complessità della quotidianità femminile contemporanea. Bancaria di professione, moglie e madre per scelta e circostanza, ma detective per caso, Giulia si muove in un territorio di confine tra il bisogno di stabilità e la costante irrequietezza che la spinge a cercare altrove il senso delle proprie giornate.

Torino, città dalle atmosfere eleganti ma anche cupe, è ancora una volta il palcoscenico privilegiato della vicenda. Non è solo un’ambientazione: diventa uno specchio in cui la protagonista riflette il suo desiderio di fuga e al contempo la sua impossibilità di staccarsi davvero da quel tessuto urbano che l’ha plasmata. L’autrice, con la sua scrittura attenta ai dettagli e alle sfumature psicologiche, restituisce una Torino fatta di palazzi decadenti, quartieri popolari e personaggi minori che sembrano emergere da un mosaico di vite parallele.

Giulia tenta di rimettere ordine nella propria esistenza cambiando banca, scegliendo un istituto più piccolo, apparentemente meno caotico, con clienti singolari ma gestibili. L’illusione di una routine tranquilla dura poco: il matrimonio con il marito appare ogni giorno più fragile, fatto di incomprensioni e distanze silenziose, mentre il lavoro, lungi dall’essere il porto sicuro immaginato, diventa ancora una volta terreno di misteri. La morte improvvisa di una cliente – un suicidio o forse qualcosa di più oscuro – trascina Giulia in un’indagine che non avrebbe mai cercato, ma che sembra inevitabile, come se fosse scritta nel suo destino.

La forza narrativa del romanzo sta proprio in questo oscillare continuo tra il piano personale e quello investigativo. Da un lato seguiamo una donna che si interroga sulla propria identità, sulle proprie scelte matrimoniali e professionali, sulle ambizioni che non coincidono con le sue inclinazioni più intime. Dall’altro viviamo con lei il brivido della ricerca della verità, tra nobiltà decadute, figure eccentriche e aiutanti sempre pronti a sostenerla. È in questo contesto che emerge Leonardo, amico e spasimante, depositario delle rivelazioni finali di Giulia e simbolo di una possibilità di vita diversa, forse più autentica, ma ancora incerta.

Strippoli costruisce una trama che si muove su due livelli. L’indagine poliziesca rappresenta il filo conduttore che tiene insieme le pagine e mantiene viva la tensione del lettore. Ma ciò che colpisce maggiormente è la capacità dell’autrice di trasformare questo meccanismo narrativo in un pretesto per scandagliare temi universali: l’ambizione che divora l’etica, il lavoro vissuto come gabbia più che come vocazione, la fragilità dei rapporti familiari, il peso delle aspettative sociali. È una fotografia della società contemporanea, in cui le persone finiscono per sacrificare i sentimenti sull’altare della carriera, e dove la dedizione quotidiana non sempre coincide con la realizzazione personale.

Giulia, con le sue incertezze e il suo “vizio del dubbio”, diventa così una protagonista in cui molti lettori possono riconoscersi. È imperfetta, spesso esitante, ma capace di trovare una forza interiore che le consente di andare avanti e di affrontare il mistero con determinazione. L’indagine che porta avanti non è soltanto un caso da risolvere: è un viaggio dentro se stessa, una metafora di quel bisogno costante di mettere ordine nel caos che la circonda.

La scrittura di Strippoli si distingue per il ritmo equilibrato: non rinuncia alla suspense ma non sacrifica la profondità introspettiva. I dialoghi sono vivaci, le descrizioni mai eccessive ma sempre funzionali, e il taglio realistico conferisce autenticità a personaggi e situazioni.

In definitiva, “Il vizio del dubbio” non è soltanto un giallo urbano ambientato a Torino. È soprattutto il ritratto di una donna che cerca di sopravvivere alle contraddizioni del proprio tempo, sospesa tra desiderio di affermazione e nostalgia di una vita diversa, tra responsabilità familiari e voglia di libertà. La domanda che rimane aperta è la stessa che attraversa il romanzo dall’inizio alla fine: riuscirà Giulia, nelle sue future avventure, a trovare un equilibrio che non la annienti? Strippoli sembra suggerire che la risposta non è scontata, ma proprio in questo risiede il fascino della serie: nell’attesa di scoprire fin dove la sua protagonista saprà spingersi, e a quale prezzo.

Daniele Bonetti

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