Un thriller psicologico e psicoanalitico che è anche una saga familiare e memoria storica.
E’ possibile che più generi siano amalgamati perfettamente in un romanzo? Certo, come può testimoniare il romanzo “Sorella Morte” scritto dal magistrato Paolo Itri ed edito da Mondadori con prefazione e postfazione di Raffaele Cantone, attuale Procuratore di Perugia. Itri, già autore de “Il Monolite” con questo libro riesce con grande maestria a sorprenderci pagina dopo pagina e a darci molti spunti di riflessione sugli aspetti più oscuri dell’animo umano facendo intrecciare elementi razionali con quelli irrazionali.
La trama? Nel 1980, il giovane Riccardo, uno studente liceale appassionato di enigmistica e ultimo rappresentante del casato dei Prosperi decide di perlustrare la magione di famiglia, un antico e tetro edificio abbandonato, ormai da molti anni in rovina. L’edificio si trova a Licunti, un antico borgo di campagna del sud Italia, da sempre legato a filo doppio alla famiglia dei Prosperi che nei secoli ha offerto, generazione dopo generazione, un importante contributo alle scienze, alla medicina e all’arte. Scopre così che nel 1940 il borgo e lo stesso palazzo Prosperi sono stati teatro di alcune misteriose e terribili morti, prime fra tutte quella di una bambina, arsa viva nella cucina di casa, e poi quella del giovane stalliere di famiglia, il cui corpo venne ritrovato nel pozzo dell’antica dimora. Quali misteri si nascondono dietro quelle morti? Riccardo, come un meticoloso investigatore, decide allora di scoprire cosa è realmente successo e per far questo si addentra nei documenti dell’epoca e nei registri di famiglia alla ricerca di indizi che possano portarlo a conoscere le verità sino ad ora celate. Man mano che va avanti nella sua investigazione si domanda se i Prosperi per Licunti non siano stati solo un vanto, ma anche una maledizione. Ciò che non può immaginare sono le terribili conseguenze che avrà per lui risvegliare quegli spaventosi segreti e le indicibili verità che essi portano con sé, in una sorta di discesa verso l’inferno di un meta-racconto di alcuni fatti realmente accaduti.
Ambientato tra le colline del Sud Italia e l’America – dove il protagonista si recherà dopo che alcuni indizi gli indicheranno il Nuovo Continente – il romanzo ha un arco temporale di circa 50 anni (dagli anni ‘30 agli anni ‘80); l’atmosfera gotica che permea la trama ricorda in certi punti quella descritta in alcuni racconti di Edgar Allan Poe mentre le investigazioni richiamano gialli come quelli di Agatha Christie ed Ellery Queen. Itri è riuscito in un’impresa non certo facile: quella di creare un romanzo unico (grazie anche a una scrittura incisiva e avvincente) che come in un puzzle riesce a far combaciare i vari pezzi – in questo caso anche generi diversi – per arrivare a un disegno più grande, quello finale, tenendo sempre viva la suspense del lettore.


