La verità su Josie Fair – Lisa Jewell



Lisa Jewell
La verità su Josie Fair
Neri Pozza
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L’inizio di questo nuovo romanzo di Lisa Jewell, riconosciuta come un’abile narratrice di storie sfaccettate e disturbanti nella loro apparente normalità, non potrebbe essere più banale. 

Una coppia,  Josie e Walter,  sta festeggiando il compleanno di lei in un noto ristorante della città concedendosi una volta tanto un lusso che possa spezzare una quotidianità noiosa e mediocre.

Ma l’imprevisto è in agguato ed è rappresentato da una comitiva allegra,  elegante e chiassosa  la cui stella è una bellissima donna bionda che sta festeggiando anche lei il suo compleanno.

Josie è subito attratta da questa “gemella di compleanno” e fa in modo di incontrarla e parlarle seguendola  in bagno, scopre dunque che festeggiano la stessa età e che sono nate nello stesso ospedale. 

 Josie riesce a scoprire il nome ed il lavoro della “gemella” si chiama Alix ed è una famosa podcaster  e da quel momento diventa anche la sua ossessione.

Tornata a casa cerca di sapere tutto di lei, spia ogni recesso della rete, ascolta tutti i suoi podcast ed infine decide di incontrarla di nuovo progettando una fantasiosa collaborazione giornalistica.

Quando  scopre che i figli di Alix frequentano la stessa scuola delle sue ragazze, coglie l’occasione per avvicinarla. Finge di trovarsi sotto casa per caso, con il suo cagnolino Fred al guinzaglio, la ferma e le propone un incontro nel negozio di rammendi dove lavora. Vuole parlarle. Alix è perplessa: chi è questa donna così insolita, nata il suo stesso giorno e cosa desidera?

Ogni dettaglio è perfettamente studiato, ogni parola pronunciata da Josie serve ad intrappolare la curiosità di Alix fino a quando viene presa   la decisione  di iniziare l’intervista.

Certo Alix è arrivata ad un punto fermo del suo lavoro, ha la necessità di andare oltre, di fare qualcosa di nuovo, perciò raccontare l’ordinaria vita di una donna comune, dopo aver presentato vite straordinarie di donne altrettanto straordinarie,  la stimola parecchio.

Decide quindi di invitare Josie nel suo studio, a casa sua, ignorando un campanellino che la invita a scappare il più lontano possibile da quella donna sempre in jeans ed ecco che il racconto inizia.

Man mano che la storia va avanti Alix è sempre più stupita e preoccupata   “…un marito che l’ha adescata quando aveva solo quattordici anni, una madre narcisista, due figlie problematiche e problemi con i servizi sociali. Ma gli spunti stimolanti sembrano in qualche modo incompleti da un lato e fragili e delicati dall’altro,…”,   ecco come si dipana la narrazione e la giornalista è combattuta tra la voglia di lasciar perdere questa donna ed i suoi inquietanti resoconti e la necessità di andare avanti verso la fine.

In realtà più si va avanti più si l’ambiguità della storia si palesa, chi è veramente Josie e cosa nasconde?

E da che parte sta la verità, chi sta manipolando chi?

“Oh è la signora che sto intervistando per il mio podcast”

“Perché? Sembra piuttosto noiosa, a parte il cane”

“Bé, sì, ma è proprio questo il punto: le persone che sembrano noiose a volte hanno le storie più interessanti da raccontare. Bisogna solo trovare il modo di tirargliele fuori”.

 Afferma Alix spiegando in famiglia perché quella donna così ordinaria circola liberamente tra le pareti domestiche e sembra quasi una di loro.

Abbiamo l’impressione che la tela di ragno ormai abbia intrappolato la giornalista, che peraltro non può o non vuole liberarsi.

La storia alterna capitoli tradizionali a interviste, articoli, post e parti di un documentario Netflix. Questo permette di mostrare diversi punti di vista, dare spazio a personaggi secondari e creare un senso di incertezza e ambiguità.

Questo modo di raccontare serve non solo a rendere il ritmo più vario, ma anche a farci mettere in dubbio quello che pensiamo di sapere, giocando in modo sottile con il confine tra realtà e finzione.

L’autrice ha instaurato un gioco psicologico con il lettore che sempre più disorientato e al tempo stesso intrigato porta avanti la lettura fino alla fine pur sentendosi angosciato dalla manipolazione operata da ciascuno dei personaggi principali o secondari in una storia in cui nessuno è veramente colpevole e nessuno è altresì completamente innocente.

Concludiamo con le parole di un’altra scrittrice «Lisa Jewell al suo meglio. La verità su Josie Fair mi ha tenuta sveglia fino a tarda notte, e poi ha infestato i miei sogni». Lucy Foley.

Roberta Gatto

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