Dietro allo pseudonimo di Carmen Mola, autore di questo godibilissimo thriller storico-avventuroso, si nascondono tre famosi scrittori e sceneggiatori spagnoli, che sono usciti allo scoperto durante l’assegnazione di un importante premio letterario. La scrittura a sei mani ha prodotto un’opera che ha venduto moltissime copie in tutto il mondo e che Salani ha fatto sbarcare in Italia. Le vicende del romanzo sono ambientate in un periodo storico molto doloroso per la Spagna, nell’anno 1834, quando il colera ha cominciato a imperversare in una Madrid già lacerata dal conflitto tra ‘isabellini’ e carlisti’, due fazioni in lotta per il trono. A queste tragedie se ne aggiunge un’altra, d’inaudita violenza: qualcuno, che molti ritengono un essere soprannaturale e chiamato dal popolo la bestia, tortura e uccide bambine tra i dieci e i dodici anni. Poiché queste creature provengono tutte dalla parte più povera ed emarginata della popolazione, questi omicidi sarebbero ascritti a superstizione popolare se non indagasse sull’assassino un giornalista, Diego Ruiz, affiancato dall’amico poliziotto Donoso, che segue la vicenda più per amicizia che per convinzione. Da qui si susseguiranno delitti e inganni, dai quali i nostri investigatori scopriranno che la realtà è ancora più macabra e crudele di quanto si possa immaginare.
Accanto alle vicende di fantasia, costruite con un ritmo impeccabile e incalzante da feuilleton, Mola (continuiamo a chiamarlo con lo pseudonimo) ha saputo ricostruire con accuratezza e pathos drammatico anche il complesso contesto storico in cui si muovono i personaggi: la descrizione del colera che imperversa per le vie di Madrid, con il degrado civico e umano che reca con sé, è di grande efficacia e non dimentichiamo che l’epidemia qui rappresentata è la stessa che Leopardi incontrò a Napoli. La miseria, la mancanza d’igiene e le acque inquinate dal letame contribuirono alla rapida diffusione di questo morbo, letale soprattutto per vecchi, bambini e persone malnutrite, come sono in genere i poveri. Mola non tralascia di attribuire alle responsabilità di una pessima gestione politica la desolazione e le morti che il colera ha provocato, non risparmiando strali contro il clero, sempre dalla parte del potere. Sono interessanti i riferimenti ai primi tentativi scientifici di analisi dei cadaveri, ben delineati nella figura del medico amico di Diego. Anche le donne, in questo romanzo, contribuiscono alla creazione della drammaticità passionale che permea tutta l’opera: Lucìa, Clara, Ana, sono tutte figure di intensa e ambigua femminilità. Una lettura dunque che, oltre ad avvincere il lettore, ci rivela molti aspetti di avvenimenti storici poco conosciuti.