La tana del polpo



Giorgio Lupo
La tana del polpo
Augh Edizioni
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Un nuovo commissario scurrile e tosto, tanto da essere soprannominato u mazzuolo, (il martello), si aggira lungo le coste siciliane per castigare i malacarne e mettere a posto vecchie questioni, tra mafiosi coi quali ha un conto aperto e spacciatori che non si fanno scrupolo di mandare in coma ragazzini con le loro schifezze spacciate per pillole magiche. 
Già nel suo nome ossimorico, Placido Tellurico, sono racchiusi i demoni che gli azzannano l’animo. Tellurico ha patito l’abbandono della bellissima moglie, Federica, corpo statuario e cuore di ghiaccio. Federica gli ha lasciato in dote la figlia in tenera età, Frida, e la voglia di fare a pezzi il mondo. Nel passato di Tellurico giganteggia l’ombra di un madornale errore nel quale è incorso per la sua voglia di primeggiare, arrestando un innocente incastrato dalla mafia, mentre nel presente naufraga negli occhi vellutati di Marta Cinquegrani, insegnante della figlia, e nella sensualità di Rachele Caitani, il medico legale più sexy di tutto l’emisfero occidentale. Accanto a Tellurico, la cui carica erotica prorompente viene a stento trattenuta ad ogni incontro con tette e gonnelle, opera il dotto ispettore Lo Presti e una pletora di aiutanti, ognuno con la propria personalità e il proprio ruolo.  Affascinante location  di questa complessa indagine, La tana del polpo, è lo splendido scenario di Termini Imerese, la storica Himera non distante da Palermo e a due passi da Cefalù. Cittadina marinara di indubbio fascino e bellezze, che avrebbe potuto vivere di turismo se il sogno industriale degli anni ’70, finito a mare con i pesci, non ne avesse sfregiato le coste e castrato le potenzialità. Basti soltanto ricordare che Termini Imerese e la sua spettacolare piazza, da dove lo sguardo si stende sulla distesa azzurra fino ad abbracciare le Eolie, il duo Ficarra e Picone ha ambientato il premiato film, L’ora legale.
Nella sonnolenta Termini, a squietare il tran tran del commissariato di provincia, dove il nostro Tellurico s’è fatto trasferire a seguito di quell’errore madornale che gli pesa in cuore come un macigno, arriva la telefonata che annuncia il ritrovamento del cadavere di una donna a cui è stata mozzata la testa. Si scoprirà che il corpo, è stato congelato dopo essere stato torturato. Ma le indagini non sono semplici, l’ambiente è ostile e non ci sono tracce.  Il successivo ritrovamento di un altro cadavere, appartenente a una persona assai vicino al commissario, darà nuovi input alle investigazioni. Input che troveranno ulteriore conferma in altri ritrovamenti e nel corso di un’immersione nelle acque cristalline di Termini, quando Tellurico, sub per passione, osservando la tana del polpo avrà la giusta intuizione, ma non sarà semplice venire a capo della soluzione. E tra profumo di fiori e teste di moro, rischierà perfino di lasciarci la pelle.
Il resto lo scoprirete leggendo questo romanzo di esordio di Giorgio Lupo, 47enne autore termitano che ha deciso di incasinare non poco la vita al suo Placido Tellurico, nomen omen del commissario che avevamo già conosciuto nel racconto “I buoni vicini”, premiato a Giallo Piccante 2019, concorso letterario organizzato in collaborazione col Giallo Mondadori.
Laureato in Giurisprudenza e manager di una nota compagnia di assicurazioni, Giorgio Lupo dopo un decennio di dura gavetta, col racconto A mala corda ha conquistato il suo posto al sole in ambito letterario, vincendo la 43° edizione del prestigioso Premio Writers Magazine Italia, bandito dall’omonima rivista letteraria, diretta da un big del panorama letterario come Franco Forte, editor, docente di scrittura, autore Mondadori, ma anche editore con la sua casa editrice Delos Digital. Racconto premiato anche al concorso nazionale “Racconti tricolore”.  Da allora non s’è più fermato e dopo avere aderito a Il maggio dei libri, appena nelle scorse settimane, dal 3 al 5 settembre, ha organizzato il partecipato e ottimamente riuscito Termini Book Festival. Una tre giorni letteraria di tutto rispetto, che ha portato a Termini autori di richiamo nazionale e ad ogni incontro ha registrato grande partecipazione di pubblico.  

Roberto Mistretta

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