L’ Ohio di Stephen Markley è uno stato d’animo che io non voglio, è un sentimento che danneggia la mia psiche e turba i miei sogni; l’Ohio di Markley è un cazzotto in un occhio agli Stati Uniti d’America, una nausea durevole verso una società che s’ammala continuamente di se stessa e genera mostri.
Se avete amato la letteratura americana del recente passato non potete non leggere Ohio, ma lo sdegno che ne subirete non sarà paragonabile, il presente ha sempre tutto un altro sapore e il sentirsi complici seppur a distanza di questo atrofizzarsi del cuore è la rabbia che scaturisce in noi.
Io personalmente non ho vissuto le vite di questi giovani americani, ma essendo loro contemporaneo le ho subite fin troppo leggendole, e l’indole del lettore è ricrearsi un guscio dove trasferire le emozioni dei protagonisti del libro per riviverle nell’anonimato; io l’Ohio di Markley l’ho odiato perché ha evidenziato tutto il marcio che si nascondeva in me.
Siamo all’inizio del nuovo millennio e un’allegra brigata di giovani studenti trascorre le sue spensierate giornate fra la scuola, lo sport, gli amori, i divertimenti e i sogni sul loro futuro, tutto sembra apparentemente normale anche se niente lo è.
Nell’Ohio di Markley scoprirete che non esiste nessuna forma di normalità nel mondo ma soltanto una propria distorta ottica per viverla.
Tutti questi ragazzi subiranno durante l’arco di pochi anni ineluttabili trasformazioni e fra chi si ritroverà, e ci sarà chi invece non ne avrà più la fortuna, s’instaurerà una sorta di richiamo a distanza per capire cosa è successo a chi e per quale motivo.
In Ohio di Markley c’è un fattore che è molto malato, quello è l’amore, la costante che tiene unite alcune di queste persone ma lo fa con la follia e con l’inganno.
La potenza del romanzo di Markley abita nell’evidenziare dettagliatamente ogni singolo personaggio, estrapolando con cura ogni sua più piccola caratteristica; i ragazzi di New Canaan vi sembreranno i vostri amici d’infanzia e i destini che saranno costretti a subire vi s’incolleranno alla pelle, amerete fin troppo le loro forme di ribellione ma al tempo stesso li odierete perché non vorrete essere voi.
Io nell’Ohio di Markley non voglio crederci ma è difficile non credere a lui.
Ohio – Stephen Markley
Gianmarco Andreuccetti