Rosso barocco



Max Morini, Francesco Morini
Rosso barocco
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Rosso Barocco, suspense e brio nell’ultima fatica letteraria di Max e Francesco Morini
Nella Città Eterna viene ritrovata una misteriosa scritta nella chiesa di Sant’Agnese, una frase che sembra appartenere all’architetto Francesco Borromini, uno dei maggiori esponenti dell’arte barocca nella capitale.
Gli investigatori decidono di avvalersi della consulenza di Ettore Misericordia, il libraio antiquario, colto, ironico ed espertissimo del territorio, che da tempo collabora con la polizia e che ha come assistente Fango, prezioso assistente e impagabile amico.
La scritta in Sant’Agnese riporta alle ultime parole pronunciate da Borromini prima di suicidarsi e già questo sembra un vero mistero se non fosse che nel bel mezzo delle indagini di Misericordia e Fango nella stessa chiesa viene rinvenuto il cadavere di una giovane donna. È Silvia Pioppi, una studentessa di arte, ammiratrice e studiosa del Borromini che è stata barbaramente sgozzata in una sorta di macabro rituale che ricorda appunto il martirio di Sant’Agnese. E non è tutto perché quello che scopriranno i due provetti investigatori porterà a una serie di misteri e omicidi che tinteggeranno di rosso la bellezza della Roma barocca e condurranno a una misteriosa confraternita che sembra avere a che fare con l’antica rivalità tra i due più grandi rappresentati della corrente artistica del ‘6oo: Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini.
C’è storia, arte, mistero e fascino in Rosso Barocco, l’ultimo romanzo di Max e Francesco Morini, dove il lettore non ha un attimo di tregua dalla prima all’ultima pagina perché Rosso Barocco non è il solito giallo con vittime e assassini ma un vero e proprio viaggio nella Città Eterna e in un tempo che pur se attuale richiama la seduzione e la grazia di uno dei periodi artistici e storici più importanti di Roma.
Le descrizioni, i dettagli, la voce di Ettore Misericordia che indaga e illustra, i dipinti, i santi e le loro storie, le cripte e le reliquie, la suspense e i tempi letterari giustissimi, tutto in Rosso Barocco fa pensare a un grande lavoro autoriale dove nulla è lasciato al caso e tutto si armonizza come in una perfetta sinfonia di musica da camera. Leggere Max e Francesco Morini è istruttivo e appassionante perché gli autori sono bravissimi con le parole ma anche con la narrazione e questo permette al lettore di mantenere viva l’attenzione quando serve ma di rilassarsi anche tra dialoghi e pagine di grande briosità linguistica con dialoghi perfetti dove le competenze artistiche sono declinate con una fascinazione assoluta.
Rosso Barocco è un giallo a tutti gli effetti eppure in esso non mancano momenti in cui si sorride di gusto e questo non capita sempre e non capita spesso, a testimonianza di una capacità di equilibrio e di bravura che Max e Francesco possiedono naturalmente.
Una bella prova di autore. Un giallo da tenere nella propria personale biblioteca.

Antonia del Sambro

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