Bologna è una città dove negli ultimi anni il numero degli investigatori privati è cresciuto in maniera vertiginosa. Nel 1998, anno in cui è ambientato Libertà di paura, gli investigatori venivano ingaggiati soprattutto per controllare coniugi sospettati di infedeltà mentre ora controllano i dipendenti per conto delle aziende.
Un investigatore privato bolognese viene incaricato di investigare sulla presunta infedeltà coniugale di un avvocato dalla sua affascinante consorte, Costanza, medico ospedaliero.
Il maldestro investigatore assiste all’incontro con una sconosciuta, ma si fa subito beccare nel pedinamento. L’avvocato viene ritrovato ucciso e quindi le indagini sono volte alla scoperta dell’assassino.
Con i saggi consigli della madre, titolare di una profumeria dove spesso si reca ad annusare i profumi che riconosce immediatamente non appena incontra una persona, insieme allo slogan con cui vengono pubblicizzati, il nostro investigatore riesce a venire a capo dell’indagine con più fortuna che perizia dopo aver attraversato tutto il marcio possibile in senso materiale e morale.
Non proprio tutto è inventato in questo romanzo, alcuni personaggi sono facilmente riconoscibili. La vicenda potrebbe benissimo essere accaduta ora, solo alcuni particolari, il telefono a gettoni e le lire danno un preciso riferimento temporale. Gli uomini sono tutti cattivi in un modo o nell’altro, le donne invece hanno caratteri forti e positivi.
Prefazione di Stefano Benni.
Libertà di paura
Ambretta Sampietro