Solitudine e dannazione. Non una, ma tante sono le vite sprecate raccontate da Biagio Proietti, eccellente narratore capace di fare lievitare e descrivere, pagina dopo pagina, le tante verit e lo stato di degrado in cui precipitata questa nostra opulenta societ, sempre pi in comunicazione globale, ma al contempo sempre pi malata, con una miriade di creature umane sole e disperate.
Proietti, sceneggiatore televisivo (autore tra l’altro del mitico Ho incontrato un’ombra e Dov’ Anna?), sa raccontare senza fronzoli la solitudine che attanaglia quarantenni e ventenni, uomini e donne, dilaniati nell’anima per combattere e scacciare i loro fantasmi. Marco, insegnante quarantenne andato via da Roma dopo che la sua giovane amante e allieva, era stata assassinata e lui era stato sospettato. Ora si ritrova a Mantova. Una sera, finite le sigarette, esce per comprarle. Monica, studentessa infatuata di lui, in fuga dalla discoteca, si tuffa sua auto e quando sono soli se lo scopa. Il giorno dopo la trovano col cranio fracassato e l’incubo si ripete. Personaggi credibili per una storia di spessore che anche un omaggio al Signor G dell’indimenticabile Giorgio Gaber. (roberto mistretta)
Biagio Proietti – Una vita sprecata – Dario Flaccovio Editore
GIUDIZIO: