Tempesta di neve e profumo di mandorle, la raccolta di racconti pubblicata da Marsilio, è un vero e proprio gioiellino. Camilla Läckberg supera se stessa, regalandoci cinque racconti che consacrano definitivamente la sua capacità di comprendere e interpretare l’animo umano. La dolcezza della sua prosa si scontra violentemente con i temi di ogni singolo racconto. Ognuno di essi rappresenta una spettacolare manifestazione del male insito nell’animo umano, che spesso ha come conseguenza il dolore e la morte. Camilla Läckberg non fa sconti: mette per iscritto tutta la malvagità, a volte talmente impressionante da risultare eccessiva per i limiti umani, che vaga per il mondo cercando dei nuovi portatori, delle valvole di sfogo che ne possano liberare l’energia devastante. Sognando Elisabeth è il racconto d’apertura, l’incipit dal sapore amarissimo che fa intendere perfettamente al lettore ciò che gli aspetta in questo piccolo ma fortissimo libro. È un racconto in cui la follia e le cattive influenze passano dai recessi della mente debole alla realtà, con un epilogo che mozza letteralmente il fiato. Il caffè delle Vedove, secondo racconto – e forse il più spiazzante di tutti, affronta in maniera sofisticata un tema molto attuale e ancora poco rappresentato: la violenza sulle donne e le conseguenze che essa comporta. Ma Camilla non si limita a raccontare storie di violenza. Lei reagisce, costruendo un bar fantastico in cui tutte le donne che subiscono violenza possono trovare giovamento e soccorso. Magistrale, energico e impossibile, eppure ricco di energia e di rabbia sprigionate in maniera innocente, sconcertante. Una morte elegante ci mette di fronte a una storia di avidità ed egoismo che coinvolge tre donne. Una madre, che paga a caro prezzo il coraggio di aver realizzato il desiderio della sua vita, e due figlie che avranno ognuna un ruolo fondamentale per stupire il lettore. Una giornata infernale, invece, affronta il problema del bullismo e della sofferenza psicologica di chi lo subisce. Sofferenza che, talvolta, porta a conseguenze devastanti e azioni incontrollabili. Anche in questo racconto, Camilla saprà sorprendere il lettore con un epilogo inaspettato. Tempesta di neve e profumo di mandorle, il racconto che da il titolo a questo libro, ha come protagonista un personaggio che tutti gli amanti dei libri di questa scrittrice riconosceranno. Martin Molin si troverà a dover indagare su un omicidio durante una cena familiare. È la prima volta che incontra la famiglia della sua nuova fidanzata – se così la vogliamo definire – e non può neanche immaginare ciò che questo week end di festa gli riserverà. Tempesta di neve e profumo di mandorle è l’emblema del disagio e del conflitto familiare, tratteggiato in maniera fosca e oscura, con il preciso intento di dimostrare quanto i dissapori familiari siano distruttivi e deprecabili. Una raccolta di racconti stupenda, nella quale ognuno di questi scritti brilla di luce propria e colpisce il lettore come un pugno allo stomaco. Il linguaggio dell’autrice, la sua prosa delicata, la straordinaria capacità di narrare e portare alla realtà sentimenti umani generalmente celati dietro una patina di normalità, rendono questa raccolta di racconti una perla brillante e preziosa. Superb
Tempesta di neve e profumo di mandorle
Federica Bruno