In questo giallo, ambientato a Bologna nell’estate del 1998, l’io narrante si presenta fin dall’inizio. O, meglio, si definisce come una persona che “puň raccontare come sono andate le cose, il mio nome, perň, non posso farlo”. Veniamo cosě a sapere che il racconto che stiamo per ripercorrere č frutto degli appunti che lui ha raccolto su una storia realmente accaduta dieci anni prima: chi scrive tiene anche a scusarsi per la forma scelta, il racconto, perché č “uno strumento precario” nell’epoca del villaggio globale, senza cioč l’immediatezza di un blog o di un social network.