Un noir così nero che più nero non si può. Piero Colaprico , cronista di giudiziaria e già capo della redazione milanese di Repubblica, con “Requiem per un killer” – edito da Feltrinelli- si supera. Una lunga catena di omicidi nella Milano da bere. La capitale economica del paese che ha smesso da un pezzo di esserne la capitale morale, è teatro delle scorribande di un killer al soldo della ndrangheta. Uno spietato assassino che nella vita ufficiale fa il poliziotto, sovrintendente alla sezione omicidi. Un investigatore apprezzato che ha da poco scoperto di avere un tumore che non gli lascia scampo. Un solitario, divoratore di libri e amante delle moto, meglio se di grossa cilindrata. Marco Michele Sigieri viene dal sud, dalla Calabria , figlio di madre single e aiutato a crescere e a studiare da uno dei fratelli Morlacco, Gerolamo. L’altro don Benigno ha fatto fortuna al Nord, a Milano fortino dei soldi e delle idee. E di don Benigno , Marco Michele, -detto emme\emme- diventa il sicario di fiducia. Una doppia vita per il poliziotto solitario, apprezzato sia dai colleghi in questura che dal datore di lavoro secondario, infallibile nel raggiungere i target, fantasioso nell’infliggere le dosi di vendetta ordinate dal boss. Emme emme ha alle spalle già sedici omicidi su ordinazione quando lo incontriamo nelle pagine di Colaprico, crede di avere poco tempo da vivere e si complica la vita immaginandosi vendicatore delle vittime della strada. Il giustiziere colpisce sempre mentre è in sella ad una moto e lascia dietro di sé molto rumore. Tanto da distrarre l’attenzione dei media dagli omicidi di mafia. Viene brutalmente eliminato l’avvocato delle cosche- il Credibile- granguignolesca è la fine di un fotografo molto vip ma anche molto attratto dalle bambine; i loro assassinii vengono oscurati dalle morti dei colpevoli degli omicidi stradali. Ritmi di lavoro accelerati per Marco Michele che prima di morire per opera del sarcoma, é intenzionato ad eliminare dieci pirati della strada. Tra i ” lavori” assegnati da don Benigno anche quello di convincere una manager in carriera ad accettare l’ingresso in società di fondi delle cosche . La donna, Wladimira Scarlatti, bellissima, potente e senza scrupoli, é astuta e non si piega alle minacce del clan. Dall’incontro con Mira per Marco Michele comincia un’altra storia. Intricata e caotica al punto che il killer freddo e impeccabile rischia di perdersi più di una volta. Più di una volta rischia di essere scoperto dai suoi colleghi che danno la caccia al killer della ndrangheta e danno la caccia al killer del traffico. Il doppio gioco cui lo ha costretto l’imprenditrice, espone Marco Michele al pericolo di una rappresaglia da parte del suo datore di lavoro. Le pagine di Colaprico sono un crescendo pulp. Emme emme e Mira sono nel bel mezzo di una ferocissima guerra di cosche trasferita al nord. Don Benigno e il clan Morlacco, tra i vincitori della seconda guerra di ndrangheta e vendicatori del boss dei boss, Paolo De Stefano, presenti in tutte le trame di affari e di sangue in ogni angolo d’ Italia, sono nel mirino del clan avverso dei Corallo che devono vendicare morti e sconfitte. Strade e viottoli di campagna lombarda saranno ricoperti di cadaveri : le vittime della ferocia mafiosa che non conosce perdono, né ripensamenti. Riusciranno Mira ed emme emme a schivare i colpi? a superare gli scogli di una guerra senza quartiere? ” Ero morto di malattia e sono vivo; ero condannato a morte dai Morlacco e sono vivo”, così lo sbirro terrone e assassino commenta la sua inimmaginabile sopravvivenza ad uno dei tanti tornanti della storia che non finisce con un requiem per il killer.
Requiem per un killer – Piero Colaprico
Rossana Livolsi