Oltre la ragione. Al di là di ogni pregiudizio. Di ogni consapevolezza. E lì che si affaccia “La Seconda Porta”, evocata da Montanari nell’omonimo romanzo. Lì il pubblicitario di successo Milo Molteni arriverà a mettere in discussione i principi in cui ha sempre creduto. A interrogarsi sui propri impulsi. A incontrare un altro sé. Una seconda porta che nella sua esistenza segnerà inesorabilmente un prima e un dopo. Perché è attraverso quella porta, aperta su un passaggio segreto, che il migrante diciassettenne Adam riesce ad entrare di nascosto nell’appartamento appena acquistato da Milo. E quando il pubblicitario lo scopre, si lascia catturare a poco a poco dall’apparente innocuità del giovane. Quell’intruso lo attrae, anche fisicamente. Ascoltarne i racconti, esplorarne la sofferenza, lo turba emotivamente. E decide di aiutarlo, di appoggiarne “silenziosamente” la fuga. Già, perché Adam è un fuggitivo. Adam fugge. E non solo da un trascorso doloroso: gli scafisti che lo hanno portato in Italia gli stanno dando la caccia, perché lui li ha riconosciuti e denunciati. Ma, come sanno bene i cultori del genere, niente è mai come sembra. Neanche qui.
Il travagliato viaggio di Adam finirà per riflettersi in quello di Milo. Un viaggio dentro di sé. Nel proprio passato. Nel proprio inconscio. Tra sentimenti sopiti e altri inespressi. Contro i preconcetti del mondo esterno. Contro le credenze inculcate attraverso i media da chi, come lui, riesce a dominarne i meccanismi: l’opinione di pochi, confezionata per la massa. Ma quelli di Milo e di Adam sono anche viaggi verso la rinascita. E il loro viaggio diventa il nostro viaggio. Il viaggio del lettore che, affacciandosi da quella Seconda Porta insieme a Molteni, ha modo di toccare da vicino le contraddizioni dei nostri giorni: un presente, una contemporaneità instabile, sfuggente, ritratta efficacemente da Montanari. Di esplorare il confine tra legge e giustizia: di capire, quando entrano in conflitto, a quale delle due la nostra coscienza dovrebbe rispondere.
Scorrevole, incalzante, adrenalinico, La Seconda Porta è thriller e romanzo di formazione insieme. Non risparmia suspence, né momenti di spensieratezza. Commuove, diverte, fa riflettere. Una storia come tante, che potrebbe accadere in un giorno qualunque, in un’ora qualunque, concludendosi nel silenzio più assoluto. Ma al contempo è una storia universale, esistenzialista. Perché ognuno nella sua vita potrebbe prima o poi trovarsi davanti a una seconda opportunità, a una seconda porta. E scegliere se aprirla o no.
Raul Montanari – La seconda porta
Giulio Oliani