Rainbirds, (Carbonio Editore)
È acclarato, il Giappone mi rilassa. E non è mica cosa da poco, credo di essere uno dei maggiori importatori al mondo di ansia, magari se fossi nato a Kyoto passerei le giornate a contemplare i giardini del Tempio Ginkaku-ji invece di andare in iperventilazione alla prima coda sull’asse mediano.
Evidentemente anche per Clarissa Goenawan il Giappone deve essere un posto assolutamente particolare, tanto da ambientarci il suo esordio letterario, Rainbird, edito qui da noi da Carbonio Editore.
Ren Ishida sta per concludere la scuola di specializzazione a Tokyo quando riceve la notizia della morte improvvisa di sua sorella Keiko, pugnalata in maniera brutale durante una notte piovosa nella città (immaginaria) di Akakawa. La polizia brancola nel buio e allora a Ren non resta che spostarsi in questa piccola e desolata cittadina di provincia per cercare di ricostruire le ragioni della sua misteriosa morte e il motivo che l’ha spinta ad abbandonare la famiglia e Tokyo per trasferirsi in un luogo del genere. Col passare del tempo, Ren si immerge nella vita della defunta sorella, rilevando il suo posto di insegnante, prendendo in fitto la sua stanza e lottando per trovare conforto nel vuoto che sua sorella gli ha lasciato alle spalle.
Rainbirds trascende la letteratura di genere, adornandola di visioni, riflessioni e punti di vista assolutamente intimi, costruendo un percorso che privilegia la rarefazione all’azione, in puro stile Murakami.
La caparbietà quasi “ottusa” con cui Ren decide di percorrere le orme della vita di Keiko sembra, in alcuni passaggi, affine con la forza “inconsulta” di Delia che vaga alla ricerca di Amalia in quella splendida rappresentazione di un tormentato rapporto madre-figlia che è L’amore Molesto di Elena Ferrante. Qui è tutto meno carnale, più pacato ma il percorso verso la consapevolezza di sé attraverso una memoria che ha bisogno di ricostruirsi ha svariati punti in comune.
È il bello della letteratura! Leggi un libro ambientato in Giappone, scritto da un’autrice nata in Indonesia ma che vive a Singapore e ti ritrovi a pensare ad un romanzo in cui c’è Napoli, scritto da un’autrice di cui ancora oggi non è chiara l’identità e da cui hanno tratto un film capace di portare a casa quasi una decina di David di Donatello.
A proposito, voci di corridoio affermano che anche Rainbirds presto sarà un film, speriamo bene…