Capite di leggere una classico del noir quando immaginate in bianco e nero la storia che vi scorre sotto gli occhi e ridisegnate i connotati del protagonista con quelli di Humphrey Bogart. Per il resto è tutto alcool e sigarette, situazioni torbide in cui la classica bionda alla Lana Turner manovra gli uomini come tante marionette. Ovviamente, il noir non è solo questo. C’è molto altro, ma lascio a voi il piacere di scoprirlo. Visto che di solito è un genere declinato al maschile, ho il piacere di recensire La ragazza dei cocktail, uno dei pochissimi romanzi con protagonista una donna e scritto da James M. Cain, considerato uno dei padri del genere. Per dirla alla Troy McClur dei Simpson, vi ricorderete di lui per i film tratti dalle sue opere; Il postino suona sempre due volte, La fiamma del peccato, Ossessione, Il romanzo di Mildred e La morte paga doppio, tanto per citarne qualcuno. Un buon romanzo giunto a noi dopo 35 anni di prigionia nel materiale inedito dell’autore. Joan Medford è una giovane vedova di Hyattsville, Maryland. Il marito ha perso la vita in un incidente stradale, le cui misteriose circostanze non hanno mai messo a tacere i dubbi sulla colpevolezza della giovane sposa. Stretta tra la diffidenza dei parenti e le continue indagini della polizia, Joan è una donna che, agli inizi degli anni ‘60, si ritrova con un figlio da crescere, un mutuo da pagare e l’urgente necessità di trovarsi un lavoro. La sua vita ricomincia quando viene assunta al Garden of Roses, vestendo i panni della cameriera che serve i clienti in hot pants e camicetta scollata. Nel tentativo di racimolare abbastanza soldi e ricongiungersi al figlio “adottato” dalla perfida cognata, due uomini complicano la sua vita: un uomo anziano ricco oltre ogni immaginazione e un giovane con un progetto assurdo per liberare la baia dalle meduse. Se il primo è una scelta sicura per il suo presente e il futuro del figlio, il secondo è in grado di farle agitare il sangue nelle vene. Quando tutto sembra andare per il verso giusto, Joan si ritroverà stretta tra le maglie di una trappola mortale e qualcuno dovrà pagare il conto con la propria vita. Un romanzo adatto agli appassionati di antiquariato d’autore e non si tratta solo di un noir raccontato dalla parte sbagliata ma riesce a essere all’altezza delle opere più famose di James Cain. Ne La ragazza dei cocktail il lettore si trova invischiato nella narrazione e imprigionato nel fascino della dark lady di turno, libero di decidere se credere o meno a una ragazza “innocente”.
La ragazza dei cocktail
mirko giacchetti