Un thriller esoterico con un tema accattivante, e, soprattutto, obiettivo ambizioso dell’autore.
Durante il lungo percorso, che separa il lettore dalla fine del libro, un dibattito sull’esistenza della “coscienza” tenta di dare una spiegazione scientifica del fenomeno, passando attraverso la noetica, la parapsicologia e tutta una serie di scienze, che hanno cercato delle prove per dimostrare l’esistenza di qualcosa di impalpabile che risiede dentro o fuori del corpo umano.
Dan Brown si avventura in ambiti fantascientifici che studiano l’esistenza e le potenzialità della cosiddetta “coscienza non locale”, ovvero la possibilità della coscienza di vivere in un posto diverso da dove si trovi il corpo fisico. Attraverso la noetica e scienze affini ci parla di esperienze extrasensoriali, di premorte e di squarci di realtà causati nei soggetti affetti da epilessia, nonché di un mondo in cui tutti siamo interconnessi e dove il corpo è un semplice involucro che pone dei limiti alla conoscenza della realtà cosmica.
Rivanga l’affare “Stargate”: un progetto americano della DIA (Defence Intelligence Agency) miseramente fallito, dal quale trae linfa per raccontarci un fantasioso e plausibilmente futuristico progetto militare, che conduce la storia verso la ricerca di un modo per espandere la coscienza e percepire la realtà senza filtri.
Ma quali sono i risvolti e gli intenti di tutto ciò? Una denuncia sociale di come le scoperte scientifiche possano essere manipolate e divenire strumento di aberrazione umana?
Insomma un progetto ambizioso, che ha tenuto lontano Dan Brown, per ben otto anni, dal panorama editoriale.
Con questo volume ritorna con i riusciti e noti personaggi del “Codice da Vinci” e seguenti: Robert Langdon, professore universitario studioso di simbologia e Katherine Solomon, studiosa di noetica.
Entrambi si trovano a Praga per una conferenza, ma improvvisamente Katherine scompare.
Da qui inizierà una corsa contro il tempo, in cui Langdon si destreggia per scoprire dove sia finita la sua collega e neo-compagna, mentre i servizi segreti cechi tentano di impedirglielo
Lo schema della trama si ripete senza novità, come nei libri precedenti: una scomparsa, ostacoli da superare e una corsa vertiginosa alla risoluzione del caso, dove le competenze di Langdon si rivelano fondamentali.
Nota positiva per la scelta dell’ambientazione.
La città di Praga ben si presta agli oscuri intrighi che ruotano intorno a un misterioso manoscritto di imminente pubblicazione di Katherine Solomon, sul quale si concentrano interessi top-secret delle intelligence governative di mezzo mondo, prima ancora che della comunità scientifica. Mentre una figura mitologica si aggira minacciosa nell’ombra con l’intento di proteggere i buoni e uccidere i cattivi: il Golem.
Dietro questo volume è evidente che l’autore si sia prodigato in mastodontiche ricerche su molti argomenti, e se i suoi precedenti lavori possono considerarsi corposi, quest’ultimo li supera tutti.
Seppur di facile lettura, personalmente avrei gradito un minor numero di pagine, molte delle quali dedicate a dettagliate spiegazioni fanta-scientifiche, che rischiano di appesantire la trama risultando ridondanti, andando a detrimento della fluidità del racconto e della attenzione del lettore, che scema strada facendo.
La voce autoriale è forte in buona parte del romanzo, tanto che ci si dimentica dell’aspetto ludico della lettura, rischiando di perdersi in arzigogolati dibattiti che appesantiscono senza arricchire, rispecchiando soltanto le idee di chi scrive.
Mi dispiace dire che sono un po’ delusa, perché mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è probabile che la grande attesa mediatica abbia alzato troppo l’asticella o forse i personaggi avevano esaurito il loro corso.


