L’ultima vita. Un’indagine di John Adderley
“… John sapeva di essere al confine tra sonno e veglia, ma non aveva idea di quanto tempo fosse stato alla deriva tra questi due mondi…”
Siamo all’inizio di questo corposo noir che si svolge su due piani temporali intrecciando l’America con la Svezia in un arco che va dal 2009 al 2019.
Protagonista è John Adderley, di madre svedese e padre afroamericano, poliziotto dell’F.B.I. coinvolto in una pericolosa indagine sulla mafia nigeriana come infiltrato prima e testimone successivamente, sfuggito fortunosamente alla condanna a morte del cartello insieme ad un collega, anch’esso sotto copertura.
John ha trascorso solamente la sua infanzia in Svezia, quando i suoi genitori si sono separati lui ha dovuto seguire il padre in America, lasciando la madre ed il fratello minore.
Non si sono più rivisti, ma quando deve entrare nel programma federale di protezione testimoni decide, contro il parere dei suoi superiori, di farsi trasferire nel corpo di polizia investigativa di Karlstad, naturalmente cambiando identità, ricostruendo origini e famiglia.
Dietro questa pericolosa scelta c’è un inconfessabile motivo personale che lo lega ad un cold case di tanti anni fa mai risolto, collegato alla scomparsa di una ereditiera della quale non si è mai più saputo o trovato nulla.
Il basso profilo che John dovrebbe mantenere fa presto a sparire, più l’indagine si complica e più la sua copertura si incrina, ma lui ormai deve e vuole andare avanti, solo così troverà un po’ di pace.
Sono spesso pagine dure quelle che leggiamo, di forte impatto emotivo soprattutto nel racconto di complicati rapporti familiari, peggiorati dall’abuso di alcool e degradati dalla miseria e dall’ignoranza, anche se talvolta la tenerezza può assumere aspetti inconsueti.
E’ un romanzo dal ritmo incalzante, si legge e si partecipa, e John è destinato a diventare uno dei nostri personaggi preferiti, con i suoi chiaroscuri, con il suo essere svedese ma anche americano, come altri personaggi che hanno nel loro DNA una straordinaria mescolanza di culture che li rende più che mai interessanti nella loro complessità.
L’ultima vita è un romanzo teso e ricco di colpi di scena, un esordio che la stampa svedese ha definito essere “un thriller perfetto”, gli autori ce lo raccontano in una breve e divertente intervista rilasciata pochi giorni fa a cura della casa editrice e, ne siamo sicuri, con questi due autori la letteratura noir svedese avrà una bella sferzata di novità.