Libri per ragazzi: L’orco del piano di sotto – Olivier Dupin

Olivier Dupin
L’orco del piano di sotto
Uovonero

È una favola a tinte scure e leggibile come una porticina d’ingresso alle storie poliziesche con una morale: non giudicare mai dalle apparenze perché spesso nascondono segreti pericolosi o paure ingiustificate. Sarah e la sorellina vivevano bene, serenamente, con mamma e papà, anche se la loro era una casa povera, all’ultimo piano, con i topi nei muri. Però non gli piaceva passare davanti al gigantesco portiere con la barba nera e lunga fino alle ginocchia, dentro la quale inghiottiva i bambini, come raccontavano quelli del quartiere, o forse nascondeva i mostri. Era l’orco del piano di sotto e a lui non piaceva “la gente come noi”. Gente che non poteva più uscire quando voleva o entrare nei negozi perché i soldati non lo permettevano. Alcuni, della “gente come noi”, erano scomparsi.

Un giorno papà non torna e la mamma fa preparare di fretta le valigie ma quando scende in strada viene portata via da uomini in uniforme. Improvvisamente l’orco del piano di sotto entra in casa nostra con “quello sguardo truce” e invita le bambine a entrare nella sua barba che ha aperto come se fosse una tenda. Pur diffidenti e riluttanti le bambine si tuffano dentro sentendo che i poliziotti stanno salendo le scale e poi perquisiscono la casa. L’uomo le porta in casa sua e dà loro da mangiare: per ingrassarle e mangiarle? Anche negli altri giorni continua a portare cibo e anche libri, finché il vecchio vicino signor Claudio non le vede e subito dopo arriva la polizia, che tuttavia non trova le bambine nascoste nel barbone.

L’indomani altro trasferimento, in autobus treno taxi, sempre dentro la barba, in una fattoria immersa nel sole e nel verde dove le accoglie dolce e sorridente la sorella dell’orco, il quale nei giorni successivi porta tre bambini e poi altri quattro, tutti “come noi”, capisce Sara. Che capisce anche che quel barbone nasconde “un cuore enorme e giusto”. Nel Giorno della Memoria dell’orribile sciagura della Shoah è doveroso ricordare non solo i “Giusti fra le nazioni” più famosi che hanno salvato molte vite ebree, come Schindler e Perlasca, ma anche altri spesso anonimi, con un albo che rappresenta una sorta di monumento al “Giusto Ignoto”. Dupin racconta una storia dai significati profondi con parole sobrie capaci di renderla comprensibile ai più piccoli, grazie anche alle discrete ed evocative illustrazioni di Barroux.
Da 7 anni

  

Fernando Rotondo   

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