Libri per ragazzi: La prova – Luisa Mattia

Luisa Mattia
La prova
Pelledoca

Mattia si conferma scrittrice di vaglia con un giallo ambientato nella più marginale e degradata periferia romana, in riva all’Aniene, dove una palazzina malridotta è abitata da gente sfrattata e in vana attesa di casa popolare. L’ambiente sembra modellare la modestia dei personaggi. Una donna mezza matta viene continuamente insultata come la tedesca, la giudia. Serena, Cristiano e Marchetto, bambini mai usciti da quello squallido luogo, si divertono a tormentate Lillo lo scemo, che anche la madre maledice perché è nato storto, ha sangue marcio. Per l’a-amoralità di fondo e il linguaggio elementare, quasi un romanesco tradotto, ricordano i “bambini di vita” di Pasolini o quelli del romanzo di Simona Vinci Dei bambini non si sa niente. Infatti, la vicenda si svolge nel 1975, quando viene ucciso lo scrittore, anche non se ne fa cenno. 

I bambini sono gli unici sulla scena, diversamente collocati, quando la donna annega nelle acque fangose del fiume. Il maresciallo dei carabinieri e l’appuntato sono solerti ma inesperti e, pur dubbiosi, devono prendere atto che Lillo è l’unico colpevole possibile dell’omicidio, anche se lui continua a negare e a parlare di un uomo mascherato, che disegna. Ma Serena è convinta che non sia stato lui e non vuole che Lillo lo scemo vada nel manicomio giudiziario. 

La indagini prendono un avvio decisivo con le testimonianze dei bambini inizialmente reticenti, le loro intrusioni e scoperte, le testarde ricerche degli agenti, gli evidenti buchi nella ricostruzione dei fatti, la mancanza di un movente, piccoli dettagli e oggetti in apparenza insignificanti ma importanti, la comparsa di personaggi inattesi e dagli obiettivi poco chiari. La vittima è veramente tedesca ed ebrea, spunta un parente che cerca affannosamente il ciondolo con la stella di David che la donna portava al collo e che in realtà è una chiavetta che apre un cassetto nascosto che contiene vecchie carte. Chi è il Moretto e perché nasconde a costo della vita il ciondolo? I bambini per la prima volta vanno in centro di Roma, al ghetto, dove l’enigma trova una soluzione che riporta alla Shoah.  Un vero giallo storico e civile da non perdere. Da 11 anni

Fernando Rotondo

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