Paul Cox
Il mistero dell’isola galleggiante
Topipittori
Che meraviglia questo albo di Paul Cox autore completo di testo e illustrazioni. Pubblicato da Topipittori, raffinata casa editrice non abituata ad attenzioni da parte di webmagazine di gialli e noir, si distingue per la capacità di unire il racconto di un enigma fitto di personaggi divertenti in situazioni strampalate a immagini gustose ad altezza di bambino. Il tutto cucito insieme da una grafica “servizievole”, cioè al servizio del piccolo lettore: perché capisca meglio la storia e ne tragga diletto. Il testo in corsivo, adattato da Anna Martinucci e tradotto da Lisa Topi, è inusuale, ma si mescola gradevolmente e proficuamente ai disegni.
Nell’isola di Rastepappe, dove tutto scorre ordinatamente e pacificamente, il koala investigatore Arcibaldo viene svegliato dal pisolino dal cantante Tassobasso che gli annuncia una catastrofe. Tutti i costumi e le armi dell’Opera di Tassoville Gli intrepidi soldati di Rastepappe sono spariti, spade lance scudi, persino la lampada del suggeritore. Ma il disastro si allarga come un sasso nello stagno: il direttore del Teatro per compensare il numeroso pubblico lo invita a cena al ristorante Arciartusi, dove però sono spariti lo scolapasta e la frusta per le uova, per cui il gigantesco gratin di eucalipto risulta una pappa acquosa alquanto sgradevole. Inoltre il pescatore Tassonostromo non trova i remi, e anche la scala della libreria dello scrittore Archivista è sparita, come il prezioso mappamondo antico di Tassovintage; e al maestro Tassodotto manca la campanella della ricreazione.
Il sindaco Arciduca, a cui sono sparite fascia e corona, affida naturalmente l’indagine ad Arcibaldo, che per prima cosa fa una lista degli oggetti scomparsi in ordine alfabetico e si mette a cercare a naso, sotto le panchine del parco e tra le foglie degli eucalipti. Mentre arrivava un temporale, Arcibaldo nota vicino alla riva una piccolissima isola e scopre ai piedi della scogliera una grande caverna che contiene un laboratorio clandestino con il disegno del progetto della micro-isola misteriosa, oltre a un mucchio di vestiti tra cui quelli dei figli e di altri bambini
Malgrado le onde gigantesche Arcibaldo e la moglie Arcibaldina remano vigorosamente fino all’isola-nave, dove sono catturati da armigeri mascherati e portati nella stiva. Qui una doppia pagina mostra al lettore tutti gli oggetti scomparsi numerati e un elenco a fianco che li nomina li nomina uno per uno. Quando il capo degli aggressori con la corona in testa alza la celata della maschera si rivela una capitana. Sorprese e pericoli si moltiplicano: un bambino in mare, uno squalo in arrivo, Arcibaldo si tuffa, la capitana spara un razzo. Alla fine, svelato il mistero e ritrovati anche scolapasta e frusta per uova, Arciartusi apre un ristorante sul’isola-battello e organizza crociere gastronomiche in cui si può gustare gratin di eucalipto.
Ci siamo dilungati sulla storia per dare un’idea delle straordinarie e stravaganti avventure e situazioni delle quali è protagonista una fauna di buffi koala e tassi antropomorfi certamente graditi dai piccoli. Contemporaneamente è uscito l’albo, Il mistero dell’eucalipto, in cui il nostro detective è chiamato a risolvere il caso degli alberi che stanno perdendo le loro bellissime foglie, cibo indispensabile per gli abitanti di Koalavillle. Il koala Arcibaldo si inserisce degnamente accanto all’elefantino Babar nel corteo disegnato da grandi artisti classici francesi.
Da 5 anni