Il caso di Baby Lindbergh
Conodombra
Pelledoca
Da Pelledoca, editrice specializzata in thriller gialli noir per ragazzi, nasce il marchio Conodombra che si rivolge a una fascia tra young adult (adolescenti) e new adult (18-30 anni circa), secondo le etichette di target americane, e che focalizza il suo progetto True Crime con agili volumetti di un centinaio di pagine da leggere velocemente in una specie di lettura interstiziale tra le pause di altre attività. Il genere true crime, con storie che ripercorrono fatti drammatici realmente accaduti trasformando la cronaca in narrazione ben costruita, da sempre esercita grande fascino, prima con il racconto orale e poi scritto e in tv come avviene oggi con grande evidenza e successo.
Fra i primi quattro titoli, tutti opera del collettivo Tra le righe, Il caso di Baby Lindbergh racconta il rapimento nel 1932 del figlio di Charles Lindbergh, il primo ad attraversare in aereo l’Atlantico da New York a Parigi in solitario e senza scali nel 1927, che ebbe grande risonanza internazionale: in tutto il mondo si trepidò per la sorte del piccolo Charles Jr. La polizia mobilitò tutte le sue forza con l’intervento anche dell’Fbi, senza grandi risultati però, finché un giornalista riuscì a mettersi in contatto con il rapitore e fare da mediatore, ma malgrado il pagamento del riscatto il bambino fu trovato morto. Due anni dopo l‘assassino venne catturato e condannato a morte sulla sedia elettrica.
La prima parte del racconto è costruita su basi documentali, ma con una crescente tensione narrativa che lega alla pagina grazie a una scrittura giornalistica scorrevole e distaccata per non caricare enfaticamente di patos un dramma che ne ha già tanto di suo. In coda quattro pagine ricostruiscono le date e gli snodi principali della vicenda. Fra gli altri tre casi spicca quello di Leonarda Ciancilli, detta “la saponificatrice di Correggio”, che durante l’ultima guerra sciolse nella soda caustica tre donne sole in possesso di consistenti risparmi. Non meno macabro è il caso di Caterina Fort, “la Belva di via San Gregorio”, che nel 1946 ammazzò a sprangate la moglie dell’amante e i loro tre figli. Forse si potrebbe parlare di danni collaterali della guerra. Infine, il caso più esotico e inspiegabile: nella notte tra il 30 e il 31 2001 dicembre a Setagaya, quartiere di Tokio, la famiglia Miyazaki, genitori e due figli, fu massacrata da un assassino ancora sconosciuto malgrado che avesse lasciato sul luogo del delitto gli abiti insanguinati e le impronte digitali. True Crime merita un’ulteriore nota di merito per l’assenza di effetti splatter malgrado la bruttezza della materia.
Da 12 anni